Il parlamento ucraino continua a essere occupato dai deputati dell’opposizione, che da ieri bloccano i lavori dell’aula per protestare contro la presunta aggressione in carcere alla loro leader, Iulia Timoshenko, che ieri ha annunciato tramite il suo avvocato di aver iniziato lo sciopero della fame.

“Bloccheremo i lavori del parlamento – ha detto il deputato dell’opposizione Andrei Shevchenko all’agenzia Itar-Tass – finché ai nostri parlamentari non sarà concesso di visitare Iulia Timoshenko. Stiamo aspettando la relazione del procuratore e del servizio penitenziario”. L’avvocato della Timoshenko, Serghei Vlasenko, ieri ha affermato che l’ex premier ha “lividi su tutte le braccia e un grosso ematoma all’altezza dello stomaco”. Risalirebbero alla notte tra il 20 e il 21 aprile, quando “due dipendenti del carcere” di Kharkiv, “sotto la supervisione del vice direttore Kovalenko”, l’hanno prelevata dalla sua cella e portata in ospedale con la forza. “Tre uomini robusti – scrive la stessa Timoshenko su internet – si sono avvicinati al mio letto, mi hanno gettato un lenzuolo di sopra” e “hanno cominciato a tirarmi giù con la forza. Mi sono difesa come ho potuto e ho ricevuto un pugno violento allo stomaco”.

 

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