Dimissioni del sindaco immotivate. Ritorno al confronto con le forze politiche. Difesa a spada tratta dei propri assessori e consiglieri. Orta al Centro prende posizione (era ora!) sulla crisi politica aperta da Antonino Santillo con un gesto incomprensibile e grave. Ufficialmente, prima o poi verrà fuori la verità, il sindaco ha gettato la spugna in seguito alla richiesta di accesso agli atti di Raffaele Lampano su questioni riguardanti i lavori pubblici e le politiche sociali. Una decisione allarmante, quasi minatoria, quella del primo cittadino. Al netto delle manovre di interdizione del presidente dell’assise Giuseppe Massaro e del suo fedelissimo Salvatore Del Prete “Magò”, è prerogativa dei consiglieri comunali chiedere chiarimenti sui provvedimenti amministrativi. Passa in secondo piano anche la contraddizione politica di Lampano che da capogruppo di Orta al Centro avrebbe potuto-dovuto fare un passaggio preliminare con Santillo e gli assessori interessati Andrea Villano e Pasquale Pellino. In ogni caso la priorità è la trasparenza degli atti. Perché il sindaco ha reagito in un modo così scomposto? Che c’è da nascondere? E perché finora non è stata ancora prodotta la documentazione richiesta da Lampano? All’indomani delle dimissioni del primo cittadino di tutto si è parlato fuorché della richiesta del capogruppo di Orta al Centro. Strano, no? Nelle consultazioni in stile Mattarella (trattenente le risate) tra Santillo e il gruppo guidato dall’ex fascia tricolore Andrea Villano è stato sviscerato, tra le altre tematiche, proprio il caso Lampano. “Fin dalle prime battute del confronto, in modo immediato e deciso – si legge in una nota di Orta al Centro – abbiamo rappresentato di non condividere il gesto delle sue dimissioni dopo un periodo così breve di amministrazione e soprattutto non ne abbiamo accettato le motivazioni che, a giustifica delle dimissioni, sono state avanzate. Non è possibile, a nostro avviso che, per un accesso agli atti, del tutto legittimo e propositivo, di un nostro consigliere comunale ci si vada a dimettere facendo ritornare su Orta lo spettro del Commissariamento dopo soli sette mesi dall’insediamento dell’Amministrazione”. Dal gruppo dell’ex primo cittadino Villano è partita anche una stilettata di ordine politico. “Abbiamo sottolineato quanto ci farebbe enormemente piacere il ritorno al confronto e all’ analisi con il Sindaco e l’organo esecutivo sulle principali tematiche ed emergenze amministrative ortesi, dopo un periodo di indubbio scollamento tra l’esecutivo e le parti politiche presenti nell’ ultima tornata elettorale”. In effetti Santillo, presumibilmente su indicazione del cugino Gianfranco Piccirillo, leader del nulla, visto che Orta Democratica si è sciolta come neve al sole, ha sempre snobbato i partiti prediligendo il filo diretto con i consiglieri comunali. Un grave errore, agevolato anche dai componenti del civico consesso che non si rendono conto del raggiro politico: hanno un peso soltanto se restano ancorati alle forze politiche, altrimenti con la logica dell’uno vale uno non fanno altro che affermare un’altra logica deleteria, quella dell’uomo solo al comando, per giunta affiancato da Piccirillo. Nell’incontro con Santillo Orta al Centro ha preso le difese dei propri rappresentanti istituzionali, con una punta di eccesso, in verità. “L’attività amministrativa svolta dai nostri rappresentanti in giunta e il supporto dato dai nostri consiglieri comunali, in questo primo scorcio di vita amministrativa e soprattutto, in una conclamata situazione di enorme precarietà di personale e forti ristrettezze economiche, è encomiabile. Fin dal primo giorno abbiamo sostenuto questa Amministrazione, lavorato a testa bassa ben consapevoli delle pesanti difficoltà che ci saremmo trovati ad affrontare. A tale proposito ci riserviamo di far conoscere e dare conto alla cittadinanza di parte dei risultati ottenuti attraverso un successivo comunicato”. Poi la mano tesa a Santillo a patto che… “Nel confermare la nostra fiducia al Sindaco, abbiamo richiesto con convinzione il ritiro delle dimissioni e la conferma dei nostri rappresentanti in giunta, consapevoli del fatto che Orta ha un enorme bisogno di essere amministrata con continuità, invitando al contempo il Sindaco per il prossimo futuro a ridurre il distacco dalle forze politiche che lo hanno sostenuto. Diciamo basta ai personalismi e si tenga sempre conto dell’ampio consenso che i cittadini ortesi hanno voluto attribuire al nostro gruppo facendolo risultare come quello che raccolto i maggiori consensi elettorali”. Il faro di Orta al Centro si è poi spostato sulle priorità programmatiche. “A breve ci sono tante scadenze importanti che richiedono la necessaria presenza di una Amministrazione stabile: dalla approvazione in consiglio dell’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato che, permetterà agli uffici di sbloccare altri fondi per il rifacimento delle strade, alla partenza di tutti i lavori previsti della rigenerazione urbana, senza dimenticare il nuovo progetto di raccolta differenziata e la costruzione della tanto desiderata isola ecologica. Questi ed altri punti programmatici dobbiamo affrontare con i rappresentanti delle forze politiche responsabili, stabilendo le priorità e tracciando le linee guida con un confronto continuo per riprendere il cammino della nostra Amministrazione bruscamente interrotto dalle incomprensibili dimissioni del Sindaco”. Orta al Centro ha infine ribadito al centralità delle forze politiche e ha chiesto a Santillo maggiore “coraggio nelle scelte amministrative”, indicando la soluzione alla crisi: “Verifica dei risultati dopo un orizzonte temporale accettabile con successivo azzeramento e rotazione delle cariche”. “Recuperiamo l’entusiasmo iniziale – afferma il gruppo di Villano – per rimettere al centro dell’azione politico/amministrativa, l’attuazione del programma presentato alla cittadinanza in campagna elettorale. Noi ci siamo Sindaco!”. E il sindaco? Dovrebbe innanzitutto spiegare le vere ragioni delle sue dimissioni. Poi dovrebbe pianificare il futuro dell’amministrazione comunale. Se continuerà a farsi beffa delle forze politiche avrà vita dura. Se dovesse varcare la linea della legalità non avrà più vita.

Mario De Michele

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