Nooo!!! A questa indiscrezione non vogliamo proprio credere. Si dice in giro, e dai social (foto in basso) arriverebbero mezze conferme, che Marilena Belardo ne abbia fatta un’altra delle sue. Secondo voci di paese l’assessore di Orta di Atella avrebbe compiuto un’altra furbata (dopo quella scandalosa della donazione della propria casa abusiva alla figlia, (leggi articolo). Il chiacchiericcio è sempre più insistente. Ma nonostante “vox populi, vox dei”, stavolta non siamo certi che quello che si racconta sui marciapiedi corrisponda al vero. Anche perché, se le dicerie fossero confermate dai fatti, la Belardo dovrebbe rispondere di un altro reato con gravi conseguenze sul piano penale, civile, amministrativo e politico. Finora ha già collezionato tre ipotesi di reato: abuso edilizio, falso in atto pubblico e dichiarazione mendace. Bastano e avanzano, o no?

Eppure si dice, davanti ai bar e non solo, che l’esponente di spicco di Città Visibile (quelli più puri dei puri) abbia trovato una soluzione “sui generis” (cioè illegale) per intascare in toto lo stipendio di assessore che ammonta a 1.500 euro mensili pur continuando a lavorare (non si sa sotto quale forma) presso la cooperativa Amici del Sorriso. Si vocifera che la Belardo si sia dimessa dalla coop per prendere l’indennità di carica piena, ma continuerebbe a prestare servizio presso gli Amici del Sorriso. L’ipotesi più accreditata (non ci vogliamo credere!) è che svolga lavori a progetto. In pratica sulla carta non fa più parte della cooperativa mentre sottobanco continuerebbe ad avere un legame retribuito con il suo precedente datore di lavoro. Un modo cinico e concreto, così si dice in città, per aggirare la normativa che prevede il taglio del 50% dello stipendio degli assessori che sono lavoratori dipendenti. Lo diciamo per l’ennesima volta, e non ci stancheremo mai di ripeterlo: noi non ci crediamo. In ogni caso il modo per verificare la veridicità della notizia (sarebbe un’altra bomba) c’è. E lo metteremo in pratica. Nella malaugurata ipotesi che le voci di popolo fossero veritiere a quel punto Marilena Belardo si dovrebbe dimettere non solo da assessore. Ma anche da donna.

Mario De Michele


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