Un’altra cosa che non va, ed è grave sul piano della trasparenza, oltre a essere illegittimo, è l’Albo pretorio online di Orta di Atella. Al momento in cui scriviamo c’è un vuoto di anni. L’ultimo atto amministrativo leggibile del 2024 risale al 21 febbraio. Poi si salta addirittura al 6 febbraio 2021 (prima foto in basso). Tre anni addietro. Abbiamo verificato se la lacuna fosse colmata dall’Albo pretorio storico. Nulla da fare: copre soltanto il periodo dal 05/07/2022 al 31/12/2023 (seconda foto in basso). Peraltro anche per questo arco temporale è più facile vincere la caccia al tesoro che trovare i relativi documenti. Mentre da gennaio a fine febbraio 2024 nada de nada. Eppure per legge il Comune è tenuto a caricare tutti i provvedimenti amministrativi sull’Albo pretorio online per consentire ai cittadini la consultazione. Si chiama trasparenza, nella città atellana si legge questa sconosciuta. Ci sarebbe piaciuto conoscere il contenuto della prima delibera di giunta del nuovo anno. Quella riguardante la rideterminazione della dotazione organica. È datata 23 gennaio. Ed è la numero 1. Piccolo inciso. In pratica l’esecutivo per i primi 22 giorni del 2024 non ha varato un atto. Forse il sindaco Antonino Santillo e gli assessori erano ancora alle prese con le ferie natalizie. Eppure il primo cittadino intasca un’indennità di funzione di circa 3.400 euro al mese. In un anno si mette in saccoccia quasi 41mila euro. Per l’intero mandato costa alle casse comunali oltre 200mila euro. In totale sindaco, giunta e il presidente del consiglio Giuseppe Massaro pesano sui contribuenti per circa 150mila euro all’anno. Se l’amministrazione rimanesse in carica per 5 anni la cifra salirebbe a 750mila euro. Ultima riflessione: Santillo si è dimesso il 21 gennaio, due giorni dopo approva la pianta organica. Un’altra conferma di un bluff patetico. Chiusa parentesi. Torniamo alla dotazione organica. La delibera è desaparecidos. Per il triennio 2023-2025 prevederebbe soltanto 40 unità sulla scorta delle previsioni di spesa. È colpa del dissesto, va bene. Ma non sarebbe stato più saggio, per un comune di fatto di 30mila abitanti, avvalersi di una dotazione organica di almeno il doppio? Ottanta dipendenti spalmanti in tre anni non sarebbe stato un sacrilegio. Anche perché come si fa ad escludere per il futuro introiti extra, magari legati alla regolarizzazione urbanistica? In ogni caso è sempre meglio chiedere 10 per poi al limite accontentarsi di 6. Se si parte da 4 il massimo che si può ottenere è 4. Ed eccoci giunti sulla riva politica. Per essere ascoltati da Roma e non fare la fine del pellegrino che chiede aiuto nel deserto il sindaco della quinta città della provincia di Caserta deve, ripetiamo deve, avere più di un riferimento a livello nazionale. Santillo con chi si rapporta? SOlo per lui tutte le strade non portano a Roma. Starebbe girando come una trottola per ottenere udienza da qualcuno. Avrebbe bussato già a decine di porte. Nessuno gli ha aperto. Non può salire su nessun carro perché non si è conquistato nemmeno un minimo di credibilità politica. I carri sono off-limits. Gli resta soltanto un carroccio. Forse.

Mario De Michele


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