
Avvertenza ai lettori: quello che publicheremo di seguito, dopo qualche nostra considerazione, non è una produzione di Italia Notizie. È un documento di Svolta Civica, Orta al Centro e Fare Democratico scritto con totale sprezzo della lingua italiana, cioè con i piedi. Periodi in sospeso, errori di ortografica e di sintassi. Per non parlare della punteggiatura, con virgole distribuite a casaccio come i coriandoli a Carnevale. Una roba indecente da tenere lontano dalla portata dei bambini per evitare che diventino ciucci matricolati già prima di andare a scuola. Un sanguinario massacro dell’idioma italico da far vomitare Dante nella tomba.
Considerato che il documento è stato sottoscritto da Eduardo Indaco, Andrea Villano e Ferdinando D’Ambrosio, tutti e tre laureati, almeno così sembra, ci viene da chiedere dove e quando abbiano conseguito il titolo accademico e soprattutto in quale lingua abbiano scritto la tesi di laurea. Forse in sanscrito o in aramaico o più probabilmente in sumero. Ma in questo caso i tre leader politici, più che sumeri, sembrano dei somari doc. Segnaliamo alcune nefandezze linguistiche: “Un opposizione e un alternativa”, scritte senza apostrofo. Oppure: “Santillo, che prende in giro la popolazione scolastica, non prevedendo nessun intervento per calmierare il prezzo del ticket mensa per non parlare ancora dell’incertezza sui tempi della fine dei doppi turni”. La grammatica “creativa” di Indaco, Villano e D’Ambrosio fa invidia a quella di Totò e Peppino usata nella celebre lettera consegnata alla “malafemmina”: “Che, scusate se sono poche, ma settecentomila lire, punto e virgola, noi, noi ci fanno specie che quest’anno, una parola, quest’anno c’è stato una grande moria delle vacche, come voi ben sapete! Punto! Due punti!!. Questa moneta servono, questa moneta servono, questa moneta servono che voi vi consolate”.

Indaco, Villano e D’Ambrosio saranno pure laureati, a questo punto nutriamo qualche dubbio, ma sono certamente illetterati. Si consiglia un corsetto serale di lingua italiana. I big di Svolta Civica, Orta al Centro e Fare Democratico fanno addirittura peggio dal punto di vista politico, se si può definire “politico” un documento del genere. Una volta decifrato il significato dello scritto, dopo aver sudato sette camicie, emerge la solita codardia. L’unico bersaglio dell’opposizione è il sindaco Antonino Santillo. Eppure, anche un neofita della politica ha compreso che la nuova maggioranza si regge su Giuseppe Massaro. Ma evidentemente il presidente del consiglio incute timore. Meglio non nominarlo. Viva la pavidità. Oppure c’è dell’altro, ancora più osceno. Sorge il fondato dubbio che qualche leader della minoranza voglia costruire con Massaro la futura “coalizione alternativa”. Insomma, ci si scaglia soltanto contro Santillo perché Massaro potrebbe essere un prossimo alleato. Una bella prospettiva per Orta di Atella.

Ecco il documento integrale di Svolta Civica, Orta al Centro e Fare Democratico. Bollino rosso: è vietato ai minori di 3 anni. “L’ultimo consiglio comunale sul bilancio pluriennale, ha certificato il totale fallimento politico-amministrativo del Sindaco Santillo. Il documento contabile, ha raggiunto la maggioranza dei votanti, esclusivamente grazie al voto di Santillo, che così ha salvato la sua poltrona. La fase 2 è naufragata per incapacità ed incompetenza di Santillo, che non è mai riuscito in 23 mesi di amministrazione a costruire un dialogo ed un confronto con i consiglieri comunali e le parti politiche, adottando una postura istituzionale ondivaga ed ambigua, riuscendo nell’impresa di crearsi un opposizione prima e non aver più una maggioranza dopo. Per non parlare dell’immobilismo in cui versa la casa comunale, con una città ostaggio di tante criticità ed i cittadini abbandonati tra strade dissestate, cumuli di rifiuti nei soliti posti, bocciodromo ancora chiuso, Villa comunale chiusa, Palazzetto dello Sport chiuso, una comunità rimasta priva di servizi fruibili per la cittadinanza. Santillo, che prende in giro la popolazione scolastica, non prevedendo nessun intervento per calmierare il prezzo del ticket mensa per non parlare ancora dell’incertezza sui tempi della fine dei doppi turni. Santillo per questi motivi politici ed amministrativi deve dimettersi, ha dimostrato ampiamente di essere inadeguato per il ruolo di primo cittadino e senza aver i numeri necessari per governare, con dignità deve dimettersi. Noi come forze politiche di opposizione, continueremo a lavorare per un progetto politico alternativo a Santillo, favorendo i presupposti per costruire una classe dirigente competente che sia all’altezza di poter dare risposte ai problemi della nostra città. Il consiglio comunale? Ormai funziona come la sala d’attesa di un aeroporto. Tutti in fila, ognuno col suo intervento che non decolla, ma si parla solo quando la torre di controllo – pardon, Capodichino – dà il via libera. Interventi con il timer, dibattiti con il cronometro e decisioni prese altrove, magari a qualche miglio di quota. Altro che democrazia partecipata: qui si decolla solo se c’è bel tempo e se la pista è libera. Intanto, i cittadini aspettano al gate. Con condivisone e compattezza, la costruzione di una coalizione politica/ programmatica sarà la nostra priorità, con serietà e credibilità nell’interesse della nostra collettività. L’ingresso del consigliere comunale Colella, rappresenta la bontà del nostro progetto politico, sempre più attrattivo verso la società civile e soprattutto verso un alternativa che custodisca i principi del pluralismo e di cittadinanza attiva”.
Ecco, con un documento così, Svolta Civica, Orta al Centro e Fare Democratico non avranno problemi a dare il nome alla coalizione futura: “Gli sterminatori della lingua italiana”. Sarà facile anche formare le liste. I candidati dovranno firmare, ovviamente con una croce, un modulo per attestare la loro ferma avversione per l’idioma italico. Il simbolo del raggruppamento sarà l’asinello. Lo slogan: “Potere ai ciucci”.
Mario De Michele