Il gruppo originario di Orta al Centro.

Ciro Palladino lascia il gruppo Orta al Centro è si dichiara indipendente (testo in basso). Il motivo? Non si sa. Nella sua comunicazione, a mezzo Pec, il consigliere comunale ha citato il Tuel, la Costituzione e il Tar del Trentino Alto Adige (ci mancava solo una “bolla” papale) ma incredibilmente ha tralasciato di indicare il motivo del suo addio al movimento capitanato dall’ex sindaco Andrea Villano. Il “traditore” Palladino (nel senso che ha tradito la lista in cui è stato eletto) si è comportato da tecnocrate perdendo totalmente di vista la connotazione politico-amministrativa propria di un componente dell’assise. Ma tant’è. Uno dei principali tratti, o meglio fallimenti, della gestione targata Antonino Santillo è l’incapacità di aver posto le basi per la creazione di una nuova classe dirigente. In 10 mesi la coalizione vincitrice a porta vuota delle comunali invece di ricercare l’unità, anche in ossequio al voto popolare, ha generato tante di quelle monadi da mettere a dura prova anche Leibniz. A chi giova la parcellizzazione della maggioranza? E soprattutto quali esiti avrà?

Salvatore Del prete Magò

Gli ideologi, sappiamo che è una parola grossa, sono il presidente del civico consesso Giuseppe Massaro e il fido scudiero Salvatore Del Prete “Magò”. Il primo punta a candidarsi a sindaco alle prossime amministrative. Il secondo spera di entrare quanto prima in giunta per tornare a gestire il potere come ai tempi della cementificazione della città. Era lui il capo del partito dei tecnici. Inquantificabili in termini pratici i benefici politici che ne ha ottenuto. Ora è tornato alla carica. Ed è pronto a tutto. Il ridimensionamento telecomandato di Orta al Centro, che ora conta sui consiglieri Mena Capasso e Pasquale Lamberti, è finalizzato a tagliare la testa dell’ex fascia tricolore Villano. Anche un bambino comprenderebbe l’obiettivo: togliere un assessorato agli uomini dell’ex primo cittadino. Così si spianerebbe la strada per l’ingresso nell’esecutivo di Del Prete “Magò” o di un suo prestanome politico. Dopo aver colpito e affondato il leader di Coraggio Pasquale Ragozzino, il bersaglio grosso è diventato Villano senior. Ma stavolta non andrà tutto liscio. Basterà sostituire un solo tassello per scatenare un effetto domino dagli esiti imprevedibili e rischiosi. Il primo a rimetterci le penne sarà Santillo, che si è posizionato dietro le quinte nell’operazione Palladino. Resta un arcano come faccia il sindaco a non rendersi conto del disastro da lui stesso prodotto. Anche stavolta è stato consigliato da suo cugino, l’eminenza grigia Gianfranco Piccirillo? Conta poco. Resta una scelta di campo precisa: Santillo ha preferito come compagni di viaggio Massaro e Del Prete. In bocca al lupo. Ma il cammino sarà tortuoso. La politica ha ancora delle regole ferree che nemmeno la logica affaristica può cancellare in nome del dio denaro. Orta al Centro ha ottenuto 2.543 voti. I primi due eletti, Mena Capasso e Pasquale Lamberti, hanno raccolto circa 800 voti a testa. Palladino si è fermato a 280, Raffaele Lampano, altro fuoriuscito, ne ha presi 228. Per non parlare di Gennaro Colella di Coraggio, eletto con appena 145 preferenze grazie al ripescaggio voluto dai vertici del movimento, è stato usato come grimaldello per scardinare l’avvocato Ragozzino. Palladino, Lampano e Colella messi assieme hanno racimolato 650 voti. Meno delle preferenze singole di Capasso o Lamberti. C’è di più. Coraggio ha incassato 2.043 voti di lista, sommati a quelli di Orta al Centro si tocca quota 4.474 voti, cioè la metà dei consensi dell’intera coalizione. La democrazia e il rispetto della volontà popolare si basa sui numeri. Santillo, Massaro e Del Prete preferiscono i giochi di palazzo. Saranno stritolati dal meccanismo diabolico da loro stessi azionato. Accantonata la matematica, passiamo al motivo vero per cui Coraggio e Orta al Centro sono finiti sul libro nero del trio dell’Apocalisse: i due gruppi hanno pubblicamente e con due documenti distinti lanciato l’allarme su possibili condizionamenti di forze esterne sull’amministrazione comunale. Sulla città si sono accesi i riflettori. E Santillo, Massaro e Del Prete non hanno gradito affatto. Strano, no? Avrebbero dovuto manifestare preoccupazione. Invece si sono preoccupati soltanto perché si è stretta la cinghia amministrativa. Come un orologio svizzero sono scattate le punizioni speditive ai danni dell’avvocato Ragozzino (avvocato vero, non soltanto sulla carta) e dell’ex sindaco Villano. Ma va bene così. Egregi Santillo, Massaro e Del Prete, andate, fate. Il tempo vi giudicherà. E non solo il tempo. Svelando tutti i Mister…i. Anche quelli di Frattaminore e Crispano.

Mario De Michele

LA COMUNICAZIONE DI CIRO PALLADINO

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