Inizia il conto alla rovescia. Dieci giorni per presentare le liste, poi la corsa per le provinciali di Caserta. I nomi dei candidati vanno depositati da domenica 19 novembre (ventunesimo giorno antecedente la votazione) a lunedì 20 novembre entro le ore 12.00. Si vota il 10 dicembre dalle 8.00 alle 20.00 presso la sede della Provincia. Potranno votare i sindaci e i consiglieri comunali in carica alla data delle elezioni. Il consiglio si compone sulla base di liste concorrenti formate da un numero di candidati (sindaci e consiglieri comunali) non inferiore a 8 e non superiore a 16. Le liste devono essere sottoscritte da almeno il 5% degli aventi diritto al voto accertati al 35° giorno antecedente quello della votazione. Non si elegge il presidente che resta in carica per 4 anni, a differenza del consiglio che ha una durata di due anni. Ad un mese dalle elezioni già si registra una tendenza chiara: la lista dei Moderati, promossa da Giovanni Zannini, è la superfavorita. Il consigliere regionale, fedelissimo del governatore Vincenzo De Luca, sta allestendo una corazzata in grado di portare a casa da sola almeno 10 eletti su un totale di 16 posti disponibili. Il numero di sindaci e amministratori locali sbarcati sulla riva di Zannini è in forte e costante crescita. Il presidente della commissione regionale Ambiente ha messo le tende ovunque. Non si contano più i primi cittadini filo-zanniniani. Sfruttando il rapporto con De Luca il politico di Mondragone è diventato il punto di riferimento delle amministrazioni locali. Ogni sindaco in cerca di un finanziamento regionale si rivolge a Zannini che, così dicono gli interessati, “si mette a disposizione”. E come per incanto i fondi arrivano a destinazione. La cooptazione è lo sbocco naturale con un radicamento che assomiglia sempre più a un’occupazione militare del territorio. Il voto alle provinciali sarà la prova del nove. Sul cammino dei Moderati c’è qualche ostacolo da superare. Zannini vorrebbe piazzare nell’ente dell’ex Saint Gobain gli ultra fedelissimi. Ma non tutti sono “yes man”. Marcello De Rosa, consigliere uscente e sindaco di Casapesenna, non è un tipo facile da ingabbiare. È un battitore libero. Non a caso Zannini sta già facendo i conti dei voti per rendere ostica la sua rielezione. Vedremo chi tra i due calerà sul tavolo l’asso nella manica. Ma sulla forza elettorale dei Moderati non ci piove. E il 10 dicembre potrebbe essere ricordato come il giorno del grande exploit di Zannini e company, anche perché sul fronte dell’opposizione si brancola ancora nel buio. Il commissario provinciale del Pd Susanna Camusso continua ad agire in solitaria escludendo i maggiori rappresentanti istituzionali. Finora il contatto diretto con gli amministratori dem non ha sortito effetti positivi. C’è addirittura difficoltà a trovare i nomi dei 16 candidati. La senatrice ha convocato per domenica prossima un’altra riunione. I nodi da sciogliere sono numerosi e intricati. Non si capisce, ad esempio, a che titolo partecipi agli incontri anche l’uscente Enzo Guida, già da tempo nelle braccia di Zannini. Il sindaco di Cesa è considerato da tutti la quinta colonna con mezzo piede nel Pd e un piede e mezzo nei Moderati. Poi c’è il caso Vito Marotta. Il nome del primo cittadino di San Nicola la Strada, che fino a poco fa è stato capogruppo dei zanniniani alla Provincia, è caldeggiato da alcuni esponenti dem di Caserta, in primis dal consigliere comunale Gianni Comunale. Ma la sua candidatura non va giù agli uscenti del Pd Alessandro Landolfi, Salvatore Lettera, Ciro Marcigliano e Stefano Antonio Cioffi. “Se verrà candidato Marotta noi non scenderemo in campo”, ha rappresentato alla Camusso il gruppo consiliare dem, a conferma dell’estrema difficoltà del partito di Elly Schlein di presentare una lista competitiva alle provinciali. In fermento anche i centristi di Italia Viva e Azione. L’assessore regionale renziano Nicola Caputo e Teresa Ucciero, leader provinciale dei calendiani, non vogliono restare alla finestra, anche per sondare il terreno in vista delle Europee dell’anno prossimo. Nel centrodestra Fratelli d’Italia è fibrillazione perché ancora a caccia di firme. La partecipazione alle elezioni non è scontata. Trovare 16 nomi all’altezza non è facile. È ancora in atto, ma procede spedito, il processo di radicamento del partito della premier Meloni nei Comuni. Il coordinatore provinciale di Fdi e deputato Marco Cerreto, assieme al parlamentare Gimmi Cangiano, sta facendo un ottimo lavoro. Forse serviva un po’ di tempo in più per allestire una lista di qualità ed elettoralmente forte. Ma non tutto è perduto. E non è ancora esclusa la partecipazione di Fratelli d’Italia alla competizione del 10 dicembre. Ore frenetiche anche nella Lega. Si lavora per riproporre il patto di Marcianise tra il deputato salviniano Gianpiero Zinzi e il consigliere regionale Maria Luigia Iodice. Ancora indeciso Giorgio Magliocca. Non sa se presentare la lista del presidente oppure trovare spazio nella compagine di Zannini. Insomma mancano ancora tanti tasselli dal puzzle delle provinciali. Ma una cosa è certa, già prima del voto: il centrodestra e il centrosinistra sono tagliati fuori dai giochi dai centristi-inciucisti. Una prova generale per le prossime regionali in caso di rottura definitiva tra Schlein e De Luca?

Mario De Michele

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