“Mai nessun “grande fratello fiscale” sarà introdotto da questo Governo. Sono sempre stata contraria a meccanismi invasivi di redditometro applicati alla gente comune”. Lo scrive sui social la premier Giorgia Meloni spiegando che “l’attuazione della delega fiscale, portata avanti in particolare dal Vice Ministro dell’Economia Leo, è fino ad ora andata nella direzione di migliorare il rapporto tra Stato e cittadino, tutelare i lavoratori onesti e contrastare la grande evasione, quella, per intenderci, dei sedicenti nullatenenti con ville, barca e supercar. Continueremo in questa direzione, sempre dalla parte dei cittadini”. “Sull’ultimo decreto recentemente varato dal Mef che negli intendimenti delimita l’azione di verifica dell’amministrazione finanziaria, mi confronterò personalmente con il Vice Ministro Leo, al quale ho chiesto anche di venirne a riferire al prossimo Consiglio dei Ministri. E se saranno necessari cambiamenti sarò io la prima a chiederli”, ha aggiunto Meloni in merito al cosiddetto redditometro. “Il redditometro non funziona: è uno strumento obsoleto e superato che piace alla sinistra e crea un sacco di contenziosi – afferma il ministro degli Esteri e leader di Forza Italia, Antonio Tajani -. Farò di tutto perché venga abolito. Al prossimo Consiglio dei ministri presenterò la proposta di abrogarlo. Ne parlerò con Leo e ne chiederò l’abolizione”. “Sul redditometro hanno parlato tutti. Io credo che quello che il viceministro Leo volesse dire sia abbastanza chiaro. La Lega è fermamente contraria al vecchio redditometro, come inventato dal governo Renzi – ha detto il sottosegretario all’Economia Federico Freni -, e non ho dubbi che si andrà in questa strada. Il governo farà le sue valutazioni. Le linee su cosa siamo a favore e cosa contro mi sembrano chiare. Mi sembra chiaro come ha detto la presidente del Consiglio e la Lega ieri che questo governo non ha proprio nel proprio dna una cosa simile”. Con un ordine del giorno al dl Superbonus la Lega “impegna il governo a chiarire la portata del decreto ministeriale, confermando il superamento dell’istituto del redditometro”. Nell’emendamento si parla della “preoccupante risonanza mediatica intorno ad una vecchia visione del rapporto tra contribuente e amministrazione” seguita alla pubblicazione del decreto ministeriale in Gazzetta ufficiale lo scorso 20 maggio. La Lega, si precisa, “ha sempre ritenuto che strumenti induttivi”, come il redditometro, “non offrano benefici tangibili e concreti nel pur doveroso contrasto all’evasione”.

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