«La Regione Campania ha deciso, quattro anni fa, di avviare una linea di ricerca per produrre, in Campania, il vaccino contro il cancro. Abbiamo fatto un investimento immenso, 120 milioni di euro, che è più delle risorse di cui dispone tutto il Cnr nazionale.» A dirlo il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca nel corso della presentazione dei risultati del progetto di ricerca «Campania Oncoterapie». «Combattere la resistenza tumorale: piattaforma integrata multidisciplinare per un approccio tecnologico innovativo alle oncoterapie» che si è tenuta questa mattina alla Fondazione Ebris di Salerno. «Abbiamo messo insieme tutti gli istituti di ricerca universitari, coordinati dal Pascale, i centri di ricerca privati, laboratori, aziende farmaceutiche e abbiamo avviato una ricerca di base genetica e sul piano farmacologico. Sono stati prodotti risultati importanti. Abbiamo già avuto l’individuazione di geni e di farmaci che – ha spiegato De Luca – impediscono la moltiplicazione di cellule tumorali. Adesso, dobbiamo passare alla sperimentazione clinica, cioè dobbiamo progressivamente arrivare a sperimentare sugli esseri umani questi dati di ricerca cui siamo arrivati. Ma, l’obiettivo rimane quello di produrre in Campania il vaccino contro il cancro.» «È un obiettivo ambizioso. Intendiamo rifare un grande investimento nella ricerca perché vogliamo arrivare assolutamente a questo risultato. Credo che abbiamo tutte le competenze mediche, scientifiche per arrivare, davvero, a produrre qualcosa che sarebbe un risultato straordinario per l’umanità» ha dichiarato De Luca. «Abbiamo alle spalle due anni di Covid che hanno determinato un rallentamento dell’attività in alcuni campi. Gli screening oncologici si sono quasi fermati. Noi dobbiamo riprendere con estrema determinazione lo screening oncologico per quanto riguarda, in modo particolare, il tumore al seno, alla cervice dell’utero e al colon retto» ha continuato De Luca.

«Faccio appello – spiega il governatore – soprattutto alle donne e alle giovani donne perché si facciano prendere in carico dalle Asl e avviino lo screening programmatico per i tumori al seno. A volte basta un pò di attenzione per evitare problemi seri, se si interviene per tempo. Poi, dobbiamo registrare i tempi di prenotazione per le indagini di laboratorio. Abbiamo realizzato un centro unico di prenotazione regionale, proprio per mettere in condizione il cittadino di sapere dove c’è un posto libero per andare a fare un’indagine. Le prestazioni di laboratorio sono classificate come urgenti, come programmabili e quant’altro. Le prestazioni urgenti devono essere erogate nel giro di pochi giorni. Mi viene detto che, in tante realtà, non è così. Quelle urgenti vanno erogate in pochissimi giorni. Abbiamo deciso di avviare un controllo rigoroso, Asl per Asl, ospedale per ospedale, per vedere qual è il tempo di erogazione del servizio in base alla richiesta di prestazione. Sono alcuni dei problemi che, quotidianamente, dobbiamo affrontare. Ma, dobbiamo arrivare all’obiettivo di fare della nostra sanità, come abbiamo fatto con il Covid, una sanità di assoluta eccellenza nazionale».

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