Maria Rosaria Guarino

No! Questo è davvero troppo. Che un consigliere comunale giustifichi quanto accaduto nella scuola elementare Gianni Rodari di Cesa non può passare inosservato. Non è commestibile nemmeno per stomaci forti. È indecente. Ed è la dimostrazione plastica, qualora ce ne fosse ancora bisogno, dell’involuzione della politica, se così possiamo ancora chiamarla, e delle istituzioni, troppo spesso ridotte a cassa di risonanza degli amministratori locali e a comitati elettorali scandalosi. Negli ultimi 5 anni Cesa è diventato un comune a statuto speciale. Dove tutto è possibile. E dove tutto è normale. Anche l’inverosimile. Ed ecco che a mezzo social Maria Rosaria Guarino definisce “uno spettacolo bellissimo” quello offerto da alcuni alunni in occasione della rappresentazione di fine anno che nei giorni scorsi si è tenuta alle elementari (foto in basso). Bambini con indosso le magliette propagandistiche della maggioranza capitanata da Enzo Guida, già in campagna elettorale da mesi in vista delle comunali che si terranno nella primavera 2026. È stomachevole il tentativo di utilizzare i bambini come paravento. Nessuno ha puntato l’indice contro i ragazzi. Dovrebbe provare vergogna chi li utilizza per imporre il proprio dominio ovunque. Anche nelle scuole pubbliche, come se fossero casa loro e non la casa di tutti. La casa della formazione e della cultura collettive.

Ernesto Ferrante, Carmine Alma, Amelia Bortone e Maria Verde

Il termine “pubblico” deriva dal latino “publicus”, affine a “populus”. Gli istituti scolastici pubblici sono del popolo, sono di tutti. Non di chi governa o comanda. Tanto meno di chi finge di opporsi alla maggioranza. Non è mai accaduto nella storia politico-amministrativa di Cesa che gli esponenti della minoranza si prestassero a ignobili difese d’ufficio del sindaco e della giunta. Mai. Neppure nei momenti più bui della città. Gente senza spina dorsale. Che di fronte allo sfregio democratico della cacciata dall’assise di Ernesto Ferrante, Carmine Alma, Amelia Bortone e Maria Verde, invece di gridare allo scandalo non solo si è accomodata ai loro posti ma è diventata ultra-organica alla maggioranza. Un doppio tradimento della volontà popolare perché gli elettori li hanno mandati all’opposizione e da quei banchi avevano il dovere civico e politico di rappresentare chi non si è schierato con Guida e company.

Enzo Guida

Al contrario hanno trasformato il consiglio comunale in una marmellata indistinta, in una sceneggiata pietosa. Si salva in parte soltanto Ginotto De Angelis, perché almeno non fa il gradasso ed evita di coprirsi di ridicolo. Altri invece non hanno neppure la bontà di tacere. Farebbero più bella figura. È quello che pensano tutti i cesani. Tutti, esclusi parenti, amici e amici degli amici. Chiedano in giro, per conferma. E la smettano di scodinzolare dietro a Guida come cagnolini da compagnia raccontando su Fb la favoletta del “bene del paese” e del “clima d’odio”. Su Ferrante, Alma, Bortone e Verde sono stato scaricati barili di infamie e di offese di tutti i tipi. E poi si blatera opportunisticamente di “civiltà” e di “rispetto”. Per di più con l’aggravante dell’analfabetismo. Alcuni post, non ci riferiamo a quello di Guarino, fanno sorgere legittimi dubbi su come sia stato possibile che persone in chiaro conflitto con la lingua italiana abbiano conseguito la laurea o superato l’esame di abilitazione che, a quanto ci risulta, presuppone una conoscenza quantomeno basilare dell’idioma italico.

Giuseppe Fiorillo

Tutto l’universo mondo conosce i nomi e i cognomi dei fomentatori specializzati in odio e scorrettezze. Di coloro i quali alimentano da anni una guerra strisciante perché non sopportano avversari e uomini liberi. Quanta ipocrisia. Come dimostra la macchina del fango già azionata contro Giuseppe Fiorillo, sceso in campo per riportare Cesa alla normalità e sui binari del vivere civile e democratico. Ma stavolta la strategia della tensione e la storiella del vittimismo non faranno breccia. La gente conosce bene gli attuali amministratori e l’ex sindaco. L’ultima parola spetterà al popolo, nonostante il re, ormai nudo, e gli squallidi cortigiani, pronti a tutto pur di racimolare le briciole senza nemmeno notare che sopra le loro teste vorticano interessi giganteschi. Aveva proprio ragione Victor Hugo: “C’è gente che pagherebbe per vendersi”. E sono quelli che invocano un dibattito politico “costruttivo”, ma lo fanno perché la verità fa male. Per costoro denunciare le nefandezze è “incivile”. Le critiche ai potenti diventano “attacchi personali”. Dire “no” è “antidemocratico”. “Bisogna essere costruttivi”, affermano con toni ecumenici. Certo, se i genitori potranno costruire grazie al Puc è indispensabile essere “costruttivi”, altrimenti sono guai.

Dopo questa lunga ma necessaria divagazione torniamo al post di Maria Rosaria Guarino. Il tentativo di camuffare le magliette “Solo cose belle” per simboli di pace offende la sua stessa intelligenza e quella di tutti i cittadini. Avrebbe fatto meglio a scrivere che “gli asini volano”. Sarebbe stata più credibile. Ma andiamo oltre, entriamo nel merito. Facciamo conto che la consigliera candidata-non eletta nella lista Uniti per Cesa abbia ragione (foto in basso). Nessun problema. Sottoporremo all’attenzione del provveditorato agli studi di Caserta e alle autorità competenti lo “spettacolo bellissimo” andato in scena alla scuola elementare Rodari con i bambini che indossavano le magliette elettorali per colpa di adulti incoscienti. Valuteranno gli organismi preposti se è un gesto di pace o se a Cesa succedono cose dell’altro mondo. Quello capovolto.

Mario De Michele

IL POST DI MARIA ROSARIA GUARINO

LA LISTA UNITI PER CESA ALLE COMUNALI 2020

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