Dall’inizio del conflitto Hamas ha sparato da Gaza verso Israele 8.000 razzi e colpi di mortaio. Lo ha riferito il centro Meir Amit d’informazione d’intelligence e terrorismo, aggiungendo che “il 10% dei lanci sono stati difettosi”. Le percentuali di successo dei sistemi di difesa Iron Dome risalgono invece ai primi giorni di guerra, dopo i quali le forze israeliane hanno preferito “non fornire informazioni utili al nemico”. Fra il 7 e il 12 ottobre, secondo il centro Amit, sono stati lanciati 5.750 razzi: Iron Dome ne ha intercettati 590, e 100 hanno colpito obiettivi. Gli altri sono caduti in zone disabitate. E’di almeno 50 morti il bilancio di un bombardamento israeliano sul campo profughi di Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza. Lo riferisce il direttore dell’ospedale indonesiano citato da al Jazeera. Le pause umanitarie a Gaza vanno considerate: lo ha detto il segretario di Stato Usa Antony Blinken durante un’audizione al Senato. Il direttore dell’Fbi Chris Wray ha messo in guardia il Congresso sul fatto che gli attacchi di Hamas a Israele potrebbero motivare minacce simili a quelle poste dall’Isis negli anni scorsi. Al momento, osserva comunque Wray, non ci sono indicazioni che intenda o abbia la capacità di condurre attacchi negli Stati Uniti. “Riteniamo che le azioni di Hamas e dei suoi alleati possano servire da ispirazione. Nelle ultime settimane, diverse organizzazioni terroristiche hanno chiesto attacchi contro gli americani e l’Occidente”, afferma Wray. “Il campo profughi di Jabalia è stato completamente distrutto”: lo afferma il direttore della difesa civile di Gaza, Ahmad al-Kahlout, ai giornalisti davanti un ospedale di Khan Younis nella Striscia. “Il distretto è stato distrutto da sei bombe di fabbricazione Usa”, ha detto citato da al Jazeera. “Sei bombe da una tonnellata ciascuna sganciate sul campo profughi di Jabalia (a nord di Gaza, ndr) hanno provocato 400 tra morti e feriti”: lo afferma il ministero degli Interni di Hamas in un comunicato. Fonti locali aggiungono che si tratta di un bilancio iniziale, basato sulle vittime già trasferite al vicino ospedale ‘Indonesi’. Molte altre vittime, secondo queste fonti, sono ancora coperte dalle macerie. L’esercito ha segnalato forti combattimenti in corso tra soldati e miliziani di Hamas nel profondo di Gaza con dozzine di questi miliziani uccisi. Lo riportano i media. Le forze israeliane sono entrate nella zona nord-occidentale di Gaza ed erano presenti ad al Karama, un quartiere a nord di Gaza City, e su Salah al-Din Street, l’autostrada principale della Striscia. Lo ha dichiarato il ministero degli Interni di Gaza, citato dal New York Times. Il ministero ha aggiunto che le forze stavano cercando di raggiungere Al-Rasheed Street, un’autostrada costiera, “mentre cercano di separare il nord della Striscia di Gaza dal suo sud”. “Purtroppo, il governo italiano ha scelto ancora una volta la destra, la parte destra della storia. E’ un errore gravissimo che trasforma l’Italia in una delle parti dell’aggressione contro il nostro popolo”: lo ha detto al programma Agorà su Rai3 l’ex ministro della Sanità di Hamas e attuale capo del Consiglio per le relazioni internazionali dell’organizzazione a Gaza, Basem Naim. “Israele oggi non agisce da solo. Israele agisce per conto di Stati Uniti, Francia, Germania, Regno Unito e purtroppo anche dell’Italia, che ha inviato alcune truppe nel Mediterraneo”: ha aggiunto l’alto funzionario. “Come possiamo affrontare tutto questo? – si è poi chiesto Naim -. Possiamo soltanto dire che la comunità internazionale ha oggi la stessa responsabilità degli israeliani per tutte le stragi commesse ogni giorno contro il nostro popolo”. Raid aerei israeliani hanno preso di mira in queste ore le vicinanze dell’Ospedale europeo a Khan Younis, nel sud di Gaza. Lo affermano fonti palestinesi, citate da Al Jazeera. Circa 50 persone tra cui molti bambini sono rimaste uccise e molte altre ferite stanotte da nuovi raid aerei dell’esercito di Israele sulla Striscia di Gaza, secondo fonti palestinesi citate dai media locali. Nella città meridionale di Rafah almeno 27 persone sono morte in due diversi attacchi contro edifici residenziali, riporta l’agenzia di stampa Wafa. Altre 18 persone hanno perso la vita in un bombardamento sulla zona di Al Zawaida e sette nel quartiere di Al Zaytoun. Tre persone tra cui un bimbo di 6 anni sono rimaste uccise in un altro raid nella parte settentrionale della Striscia. Secondo la Wafa, il numero delle vittime è destinato ad aumentare e diverse persone sono ancora intrappolate tra le macerie degli edifici bombardati. Le sirene di allarme per i razzi da Gaza stanno risuonando nelle comunità israeliane attorno alla Striscia. Lo ha fatto sapere l’esercito, secondo cui nelle ore passate gli allarmi sono stati numerosi costringendo la popolazione a correre nei rifugi. Sono stati circa 300 gli obiettivi di Hamas colpiti dall’esercito israeliano a Gaza nell’ultimo giorno. Lo ha detto il portavoce militare, includendo tra questi missili anti tank, postazioni di lancio e compound militari all’interno dei tunnel dell’organizzazione terroristica. Sono stati “numerosi i combattimenti dei soldati con le cellule dei terroristi” nelle operazioni in corso dell’esercito israeliano all’interno di Gaza. Lo ha detto il portavoce militare aggiungendo che contro i soldati sono stati tirati sia missili anti tank sia fuoco di mitragliatrice. “I soldati – ha aggiunto – hanno ucciso i terroristi e guidato le forze aeree in attacchi in tempo reale su obiettivi e infrastrutture del terrore”. L’esercito israeliano ha annunciato di aver ucciso il Comandante del battaglione di Beit Lahia della Brigata Nord di Hamas, Nasim Abu Ajina, che ha diretto “il massacro dello scorso 7 ottobre nel kibbutz Erez e nel Moshav di Netiv HaAsara”. “In passato – ha aggiunto – Abu Ajina ha comandato la difesa aerea di Hamas e preso parte allo sviluppo dei droni e dei parapendii dell’organizzazione terroristica. La sua eliminazione riduce in modo significativo gli sforzi di Hamas di contrastare le attività di terra israeliane”. Le sirene di allarme sono risuonate nell’area di Eilat, estrema punta su di Israele sul Mar Rosso. Lo ha fatto sapere l’esercito spiegando che ciò è stato provocato “dall’intrusione di un velivolo ostile”. L’esercito israeliano – riferendosi “al velivolo ostile” – che ha fatto scattare le sirene di allarme a Eilat ha detto di aver identificato “un obiettivo aereo che si stava avvicinando al territorio dello Stato ebraico. “Non sono state minacce né rischi per i civili”, ha continuato. Non è al momento chiaro se l'”obiettivo” sia stato intercettato e se provenisse dal Mar Rosso. È salito a 240 il numero degli ostaggi rapiti da Hamas. Lo ha detto il portavoce militare secondo cui gli aggiornamenti continui “sono dovuti alla difficoltà di identificare quanti non sono cittadini di Israele”. “Come Unicef siamo fermamente convinti che il vero costo di quest’ultima escalation si misurerà in vite di bambini, quelli persi a causa della violenza e quelli che ne saranno cambiati per sempre. Dopo poco più di tre settimane, il bilancio devastante si sta rapidamente aggravando, con gravi violazioni dilaganti commesse contro i bambini. Secondo il Ministero della Sanità palestinese, a Gaza sarebbero stati uccisi più di 8.300 palestinesi, tra cui più di 3.400 bambini, con oltre 6.300 bambini feriti. Ciò significa che più di 420 bambini vengono uccisi o feriti a Gaza ogni giorno, un numero che dovrebbe scuotere ognuno di noi nel profondo”. Così il Direttore generale dell’Unicef Catherine Russell ha informato il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulla situazione umanitaria a Gaza “Chiaramente, la violenza perpetrata contro i bambini si estende oltre la Striscia di Gaza. In Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, secondo le notizie, sarebbero stati uccisi almeno 37 bambini. E, secondo le notizie, più di 30 bambini israeliani sarebbero stati uccisi, mentre almeno 20 rimangono in ostaggio nella Striscia di Gaza, il loro destino è sconosciuto”, ha aggiunto Catherine Russell. Sono saliti a 8.525 i morti nella Striscia di Gaza. Lo rende noto il ministero della Sanità di Hamas. Sono circa 80 i camion in ingresso oggi a Gaza dal valico di Rafah. Lo ha fatto sapere il ministero della Difesa israeliano segnalando che in questo modo aumenteranno in modo considerevole gli aiuti. Da lunedì scorso Israele ha consentito l’ingresso a un totale di 144 camion con cibo, acqua e medicine. Un secondo C130 dell’Aeronautica Militare con a bordo altri aiuti umanitari destinati alla popolazione palestinese è appena decollato da Brindisi. L’aeroplano atterrerà in Egitto e gli aiuti saranno trasportati a Gaza tramite il valico di Rafah dalla Mezzaluna Rossa. “È importante in un momento in cui, in Medio Oriente, si sta consumando una terribile tragedia per l’umanità che l’Italia abbia dato un segnale alla popolazione civile che sta subendo l’impatto maggiore. Hamas non è la popolazione palestinese, ma sono i civili, tra cui molti bambini, anziani e donne a essere le vere vittime di questo conflitto proprio come i civili e gli ostaggi israeliani. La comunità internazionale deve attivarsi per garantire loro cibo, acqua e medicinali. L’Italia, tra le prime ad aver avuto questa sensibilità, con Francia e Gran Bretagna, lo sta facendo. Ora però serve uno sforzo corale da parte di Onu, Nato e Ue”, così il ministro della Difesa, Guido Crosetto ha commentato la partenza del secondo pacchetto di aiuti per il popolo palestinese. Il ministro ha ricordato che “l’Italia, con il volo di ieri, è stata tra i primi Paesi a portare aiuti e mi auguro che ci sia una gara da parte di tutto il mondo per aiutare la popolazione civile e cercare ogni possibile via per una de-scalation delle tensioni nell’area”. I voli sono stati organizzati in cooperazione tra il ministero degli Esteri, l’Onu e la Mezzaluna Rossa. Ulteriori mezzi della Difesa sono stati approntati in caso di necessità, nello specifico: il pattugliatore polivalente d’Altura, Thaon di Revel, della Marina Militare è stato inviato a Cipro nei giorni scorsi. Inoltre, sono state approntate altre due fregate multimissione e un’unità anfibia.

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