Prosegue, dopo quasi tre ore, il tavolo del centrosinistra per affrontare il nodo della candidatura alle regionali della Basilicata. Sul piatto, al momento, c’è la blindatura “romana” di Domenico Lacerenza, che alla luce del sostegno di Pd, M5s, Avs, e +Europa, ha definito prive di fondamento le voci di un suo ritiro. Nella sede del Pd lucano, i dirigenti dei partiti della coalizione continuano tuttavia a esprimere alcune perplessità sul nome di Lacerenza. Prima di una pausa, nel corso della discussione, sarebbe stata infatti esaminata anche la possibilità di scegliere un candidato governatore diverso (tra una rosa di nomi fatti al tavolo) che permetterebbe di allargare il perimetro della coalizione. Non è un segreto, del resto, che Azione – che al tavolo ha mandato Marcello Pittella – il nome di Lacerenza non sia digeribile (“lui è una persona molto per bene, un grande chirurgo, ma non è un politico”, ha detto). Oltre a Pittella, al tavolo sta partecipando il segretario regionale, Donato Pessolano. Nel fine settimana Carlo Calenda, sarà in Basilicata: domani a Matera e domenica a Potenza, e si confronterà direttamente con i dirigenti del partito per scegliere se stare nel centrosinistra o appoggiare il governatore uscente, Vito Bardi (Forza Italia), ricandidato dalla coalizione di centrodestra. In questo momento, non si può escludere anche l’ipotesi che Azione corra da sola. Domenico Lacerenza definisce prive di fondamento le voci di un suo ritiro, rendono noto fonti Pd in merito all’articolo di Repubblica che titola ‘Domenico Lacerenza verso il ritiro’. Lacerenza, primario del Dipartimento di oculistica di Potenza, è il candidato del fronte progressista alla presidenza della Regione Basilicata. In mattinata, però, attivisti, sindaci, amministratori sindacalisti e dirigenti del Pd e del centrosinistra lucano avevano formalizzato la richiesta di ritiro in un documento diffuso da Giovanni Petruzzi, all’epoca coordinatore della mozione Cuperlo: “Ritirare la candidatura di Domenico Lacerenza o promuoviamo il polo dell’orgoglio lucano”. Petruzzi ha definito anche “quanto mai opportuno ed urgentissimo” che sia convocata la direzione regionale del Pd, “che non ha mai discusso né deliberato la candidatura a presidente di Lacerenza”. “In Basilicata i numeri delle politiche dicono che se il centrosinistra stesse unito avrebbe un margine consistente sulla carta”, ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna e del Pd, Stefano Bonaccini, A ‘L’aria che tira’ su La 7. “Bisogna usare le prossime ore per chiedere uno sforzo di unità. Non si deve mettere per forza insieme tutti ma in una stagione in cui il centrodestra ha il vento alle spalle chiedo a tutti uno sforzo di responsabilità per trovare le ragioni per stare uniti. Lavorare – ha concluso – per unire senza veti per nessuno”. Lacerenza “è una persona molto per bene. È un grande chirurgo, ma non un politico e in questo momento il centrosinistra avrebbe bisogno di mettere in campo un pezzo di classe dirigente, che ha, e che non mette in campo esclusivamente per una serie di veti contrapposti”, così Marcello Pittella (Azione) ex presidente della Regione Basilicata, a Radio Cusano Campus. Il tavolo del centrosinistra? “Bene non sta andando – risponde -. Il nome di Lacerenza non è caduto ma per molti del tavolo e per molti aspetti non ha una vocazione politica particolarmente spiccata. Ci vorrebbe un candidato che abbia una marcia in più”.

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