A voi il compito di aggiungere i nomi

La sai l’ultima di Antonino Santillo? No? Peccato. È davvero bella. Le linee telefoniche del comune non sono state staccate per il mancato pagamento delle bollette alla Wind-Tre ma perché, riportiamo uno stralcio del suo post Fb, “non è stata fatta la determina necessaria per finalizzare il contratto e garantire la continuità del servizio” (foto in basso). Per il sindaco, che continua a confermare di vivere in un altro mondo, dappertutto tranne che a Orta di Atella, il problema non è che i cittadini stanno tuttora subendo gravi disservizi, ma che i disagi dipendono da carenze amministrative, non dal mancato pagamento. Come se per gli utenti cambiasse qualcosa. E soprattutto come se lui fosse un turista irlandese oppure vittima di chissà quale malefico sortilegio. Per Santillo ripristinare la verità, contro la presunta propaganda, è ammettere che l’ente è senza linee telefoniche per colpa sua e della sua squadra di non governo. Una vera e propria confessione di incapacità a mezzo social. Se telefonando…

La replica a Orta al Centro, che assieme a Fare Democratico per Orta Verde e a Scelta Civica, ha sottoscritto un documento sull’inefficienza della “nuova” maggioranza è un clamoroso boomerang (clicca qui). Si ricorre, come sempre, al solito trito e ritrito scaricabarile. “Appena appreso il problema, mi sono immediatamente attivato per risolverlo”. E ancora: “Fino all’8 gennaio 2025 – precisa Santillo -, la delega ai lavori pubblici – e quindi la gestione dei contratti delle utenze – era “in mano” a Orta al Centro”. Primo autogol: il sindaco ha sempre blaterato di netta separazione tra attività amministrativa e quella gestionale. Ergo, la gestione dei contratti delle utenze era “in mano” agli uffici competenti, non all’assessore di Orta al Centro. Secondo autogol: come scrive lui stesso, dall’8 gennaio, ovvero da quasi due mesi, Orta al Centro non ha più responsabilità di governo. In preda a uno spirito autodistruttivo Santillo aggiunge: “Appena appreso il problema, mi sono immediatamente attivato per risolverlo”. Lezioncina di italiano: si scrive appena appreso del problema. Comunque, quando ha appreso del problema? Per caso quando è stata staccata la linea telefonica? Prima il comune è rimasto senza telefoni e poi il sindaco è intervenuto. Vi ricorda qualcosa? Eh, sì. È la stessa storia dei bambini delle scuole costretti a sfilare tra i rifiuti nel corteo di Carnevale. L’assessore all’Ambiente Pasquale Pellino ha fatto rimuovere l’immondizia a fatto compiuto, dopo la manifestazione (video e link in basso).

Andrea Villano e Gianfranco Piccirillo

Tralasciando per ora le stucchevoli amenità di Santillo sulla stampa (che palle!), ci soffermiamo sul suo show masochista. Il capitolo intitolato “Abbiamo ereditato un comune in condizioni critiche” è un vero capolavoro di autolesionismo politico-amministrativo. Ecco il testo integrale: “Orta al Centro evita accuratamente di menzionare il caos amministrativo lasciato dalle gestioni precedenti, in cui proprio loro avevano ruoli chiave. Parliamo di un Comune sciolto per infiltrazioni camorristiche e commissariato per due anni”. Al netto di altir errori-orrori grammaticali (il soggetto Orta al Centro è singolare, quindi andava scritto “proprio lei o essa aveva”, non “proprio loro avevano”), ma non tutti maneggiano agevolmente l’idioma italico, quello che fa saltare dalla sedia sono l’abiura e la condanna assoluta dell’allora amministrazione guidata dal sindaco Andrea Villano, sciolta nel 2019 per infiltrazioni camorristiche. Su questo punto Santillo travalica ampiamente i confini della realtà, oltre che delle logica. Ecco perché:

• è stato proprio l’ex sindaco Villano a spingere per la candidatura di Santillo alle comunali del 2023. Durante le trattative la posizione di Orta al Centro è stata determinante. Sul tavolo c’erano nomi sicuramente migliori. Ma l’ex sindaco sciolto per camorra Villano ha consentito a Santillo di candidarsi e vincere facile, altrimenti oggi lavorerebbe ancora al patronato, di certo non indosserebbe la fascia tricolore. È risaputo “urbi et orbi”.

• Orta al Centro fino all’8 gennaio scorso era in giunta con un assessore e un vicesindaco, omonimo dell’ex primo cittadino Villano, sciolto per camorra. Chi li ha nominati? Santillo, ovviamente.

• Tra i consiglieri sciolti per camorra nel 2019, assieme a Villano, figurano Giuseppe Massaro, attuale presidente del civico consesso, Salvatore Del Prete “Magò”, braccio destro del timoniere dell’assise e Pasquale Lamberti, che quale ha recentemente dichiarato di sostenere la “nuova” maggioranza.

• Nel 2018 la lista Coraggio, che ha sostenuto Santillo nel 2023 eleggendo ben 4 consiglieri comunali, faceva parte della coalizione guidata da Villano, sciolto per camorra. La prima non eletta di Coraggio fu Mena Capasso, eletta con Santillo e sua sostenitrice fino a due mesi fa.

• Nel 2023 Rocco Russo è stato candidato nella lista Orta Democratica, quella ideata da Santillo, con l’apporto decisivo del cugino-mentore Gianfranco Piccirillo. Russo è stato sciolto per camorra nel 2019, in quanto capogruppo consiliare di Scegli Orta, lista formata da Villano.

• Anche Antonio Arena e Raffaele Elveri, promotori di Orta Mia, lista a sostegno di Santillo alle comunali del 2023, sono stati sciolti per camorra nel 2019. Arena era il capogruppo di Scegli Orta. Non solo. Attualmente è il coordinatore politico di Prospettiva Futura per Orta, principale gruppo consiliare pro-Santillo.

• Nel 2008 l’amministrazione di Salvatore Del Prete “Monsignore” fu sciolta per camorra. Di chi faceva parte dell’assise? Il consigliere di maggioranza Dario Santillo, zio dell’attuale sindaco. Anche in quell’occasione Del Prete “Magò” fu sciolto per camorra.

• Nel 2014 il sindaco Santillo si è seduto sulla remunerativa poltrona di presidente dell’Acquedotti su indicazione dell’allora primo cittadino Angelo Brancaccio, in seguito ad un accordo pseudo-politico con Ermanno Guido, consigliere opposizione e cognato di Santillo.

• Nel 2010 Piccirillo, oggi faro di Santillo, era capogruppo di maggioranza, primo eletto nella lista Brancaccio sindaco. Dal 2010 al 2011 Piccirillo, che non ci risulta essere laureato, fu piazzato da Brancaccio alla presidenza dell’Acquedotti.

• Negli anni del boom edilizio Piccirillo, attuale “sindaco ombra”, era socio di Andrea Villano della F.A.A.G. Costruzioni. Per un periodo l’amministratore unico della società è stata la moglie di Piccirillo, in stile ditta italo-ucraina.

• Luigi Macchia, ingegnere in pole per un posto nella nuova giunta Santillo, è stato assessore dell’esecutivo Villano fino allo scioglimento per camorra.

Il team dell’allora sindaco Andrea Villano

Non c’è bisogno di aggiungere altro per comprendere che nel suo post Santillo, oltre a coprirsi di ridicolo, ha scaricato sui suoi principali alleati la colpa della difficile eredità del passato. I parenti non si scelgono, gli alleati sì. Con chi vorrebbe prendersela? Peraltro additarli come responsabili dell’attuale disastro politico-amministrativo non è soltanto fuori luogo ma soprattutto scorretto. È come un vaccaro che fa scappare tutti i bovini dal recinto e poi se la prende con chi li controllava prima di lui. Sarebbe in contrasto con il principio di non-contraddizione. E farebbe emergere parentele scomode. Piccirillo basta e avanza.

Mario De Michele

STRALCI DEL POST DI ANTONINO SANTILLO

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