
D come determinazione, decisione e dedizione. D come Del Villano e Diana. D come Di nuovo in alto. D come Serie D. È questo il palcoscenico calcistico che spetta alla Real Normanna, alla società e al tifo granata, alla città di Aversa. Più di 5mila persone sugli spalti per la gara vinta meritatamente 2-0 con il Modica, ultima curva per l’approdo al campionato nazionale dilettanti. Uno spettacolo per gli occhi e per i cuori la coreografia del Bisceglia. Assiepati anziani, donne, bambini, giovani, famiglie. Come la famiglia che in appena 10 mesi hanno creato il presidente Enzo Del Villano e il presidente onorario Mimmo Diana. Gruppo-squadra e gruppo-famiglia. Un binomio magico. Un mix unico. Gli altri ingredienti fondamentali di una ricetta vincente lo status umano e morale dei vertici societari. Grazie alla catena di comando imperniata sull’asse Del Villano-Diana sono stati superati inciampi e imprevisti di percorso, inevitabili in una lunga stagione e in qualche caso ingiusti. Ma i due leader non hanno perso l’entusiasmo e la passione. Hanno mantenuto la barra dritta conducendo la nave granata nel porto della Serie D. Una doppia vittoria, personale e sportiva.

Il terzo tassello di un mosaico perfetto il ritorno in massa allo stadio di migliaia di supporter. Nella stagione calcistica precedente il Bisceglie si era trasformato in una cattedrale nel deserto a causa dei disastrosi risultati sul campo e del catastrofico ritiro della squadra dal campionato. Domenica dopo domenica i seggiolini si sono riempiti fino al sold out delle ultime partite. Spesso i protagonisti sono stati bambini e ragazzi con iniziative benefiche, prima fra tutte quella in collaborazione con l’Unicef della Campania, presieduto da Emilia Narciso. Molto fattiva anche la sinergia con l’amministrazione comunale. Non a caso ieri il sindaco Franco Matacena, con molti esponenti del suo team di governo, era allo stadio a soffrire e a tifare con la sciarpa granata al collo e il gagliardetto della città in mano. Prima del fischio d’inizio il primo cittadino ha azzeccato il risultato esatto e il minuto di uno dei due gol. Un portafortuna. Ma per correre veloci e uniti serve una maggiore collaborazione con tutte le istituzioni cittadine. In futuro certamente ci sarà.
Cogliere la portata più ampia del calcio, volano di crescita territoriale anche nell’ambito socio-culturale, è stato l’asso nella manica di Del Villano e Diana. Lo sport maestro di vita, in campo e fuori dal rettangolo da gioco. Anche la tifoseria ha fatto qualche balzo in avanti. Ma bisogna ancora lavorare sui soliti esagitati che continuano a considerare una partita di pallone alla stessa stregua di una guerra. Questi fenomeni che toccano una piccolissima frangia di pseudo-tifosi vanno estirpati. Chi si reca allo stadio per fare casino o creare problemi deve essere isolato. Il gesto folle di qualche sciagurato rischia di infangare l’intera tifoseria granata che è corretta e civile. Non è accettabile. E non avverrà.

Sul piano tecnico mister Luigi Sanchez e il suo staff hanno compiuto un capolavoro, culminato con l’impeccabile strategia tattica adottata nel match contro il Modica, a conferma delle indiscusse doti del condottiero della Real Normanna, senza ombra di dubbio uno dei migliori allenatori in circolazione in Campania e non solo. Un mago della panchina, supportato al meglio dal suo vice Mimmo Aiello, dal preparatore atletico Giovanni Malafronte e dall’allenatore dei portieri Bartolomeo Palmiero. Mister Sanchez ha lavorato sempre a testa bassa, senza boutade mediatiche e gestendo la squadra con mano ferma e sicura anche nei momenti difficili. Abbiamo sempre creduto in lui. Ma è stato facile puntare su un cavallo di razza. Ovviamente il principale merito spetta ai calciatori, a partire da capitan Rosario Di Girolamo, uno che ha vinto “appena” 5 titoli di Eccellenza, oltre a molti altri in categorie superiori. Il gruppo squadra è stato eccezionale. Del resto Del Villano e Diana hanno allestito una compagine di altissimo livello, con un mastodontico sforzo finanziario. Probabilmente mai visto prima.
Non è agevole snocciolare interamente il lungo elenco dell’equipe dirigenziale e dei collaboratori. Ne citiamo soltanto alcuni, non ce ne vogliano tutti gli altri che, ognuno nel proprio settore, hanno fornito un contributo decisivo. Partiamo del decano del calcio italiano: Giuseppe De Michele, don Peppino. Team manager e dirigente accompagnatore che non ha bisogno di presentazioni. La sua fama lo precede. A settembre compirà 82 anni. Chapeau. Poi ci sono il riservatissimo vicepresidente Giovanni Miniero, portatore sano di pregevoli valori umani, Umberto Pagano, commercialista ed economista spesso interpellato da Forbes (“ho detto tutto”, direbbe Totò), Renato e Marco Ciardulli, padre e figlio, imprenditori di successo e primi tifosi della Normanna. Merita un capitolo a parte Gaetano Mennillo, giovane corretto e perbene. Un gigante buono. Per lui è stata un’annata particolare. Ma forse proprio per questo il trionfo finale ha un sapore ancora più gustoso. Come non citare il direttore generale Giovanni Buonamano e il direttore sportivo Dario Bova, un tandem determinante. Come sempre, da par suo Luciano Lisbona ha dato lustro al calcio normanno con la Juniores, assieme al mitico Ciccio Foggia, e con l’Accademia Real Agro Aversa, fucina di campioni in erba. Da Serie A l’area della comunicazione coordinata da Ernesto Di Girolamo, giornalista professionista incomparabile. Ha gestito il settore social e quello mediatico in modo ineguagliabile avvalendosi, tra gli altri, di Matteo Napolano e la photoreporter Carlo Violante. Ieri gli abbiamo promesso una cena. Se la merita anche per altre ragioni.

Ma una menzione d’onore spetta ai dirigenti più giovani della Real: Luigi e Giuseppe Del Villano, figli del presidente, e Mario Diana, primogenito del presidente onorario. Tre ragazzi straordinari, tre persone di grande spessore, tre futuri uomini che daranno tanto alla Normanna e alla città. Chiudiamo con tre collaboratori speciali: il magazziniere Gennaro Piccolo, il “Lupo” con il cuore d’oro, Giorgio Buongiorno e Claudio Della Puca. Li citiamo volentieri perché l’approdo in Serie D, come detto, è il risultato di un certosino lavoro di gruppo. Se poi ai vertici della piramide ci sono Enzo Del Villano e Mimmo Diana, beh allora possiamo crederCi. Ma senza fughe in avanti. Con la programmazione, la serietà e la competenza che hanno riportato la Real Normanna e la città di Aversa sul palcoscenico calcistico che spettano a entrambe. Mai come stavolta hanno vinto i migliori. E i migliori sono tornati Di nuovo in alto.
Mario De Michele