Una condanna a 24 anni di reclusione per associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti è stata chiesta oggi dal pm Antonio Rinaudo per l’ex calciatore Michele Padovano – che ha giocato anche in Napoli, Genoa e Juventus – in un processo in corso a Torino.

Per un altro imputato, Luca Mosole, amico d’infanzia di Padovano, l’accusa ha chiesto una condanna a 44 anni. I due erano stati arrestati dai carabinieri, nel corso di un’operazione contro il traffico internazionale di tonnellate di hashish provenienti dalla Spagna in camion carichi di arance, il 10 maggio 2006 ed erano rimasti in carcere e poi ai domiciliari sino al febbraio 2007. Un parte del procedimento si è chiuso con un giudizio abbreviato al termine del quale 34 persone sono state condannate e cinque sono state assolte; un’imputata aveva patteggiato. Padovano e Mosole, invece, avevano scelto il rito ordinario. La Procura della Repubblica di Torino contesta all’ex calciatore Michele Padovano, 45 anni, di aver finanziato un’organizzazione che, fino al 2006, ha fatto arrivare in Italia diverse tonnellate di hashish in camion di arance provenienti dalla Spagna. Secondo la tesi del pm Antonio Rinaudo, l’ex calciatore, residente a San Gillio (Torino), avrebbe prestato in due diversi momenti, del denaro, per un totale di quasi 100 mila euro, all’amico Luca Mosole, 39 anni, di La Cassa (Torino). Quest’ultimo aveva insospettito i carabinieri per il suo tenore di vita estremamente elevato, visto che era disoccupato: comprava auto costose, tra cui un suv Volkswagen Tuareg. proprio da questo automezzo prese nome l’operazione che portò agli arresti del 2006.

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