Nel giorno del miracolo di San Gennaro a Napoli i tifosi acclamano a gran voce ‘Cavani Santo Subito’. Effetto della tripletta rifilata ieri al Milan, che non e’ la prima da quando il ‘puntero’ uruguaiano indossa la maglia azzurra. In totale, infatti, le triplette realizzate da Cavani sono cinque: le altre quattro contro l’Utrecht in Europa League e in campionato con Juventus, Sampdoria e Lazio.

Il ‘Matador’, in poco piu’ di un anno, ha siglato 37 reti in 50 apparizioni, ovvero un gol ogni 110,5 minuti giocati (e’ rimasto in campo 4090′). Numeri che, oltre a far rabbrividire gli avversari, farebbero montare la testa a chiunque ma non a lui. Edy, come lo chiamano amici e compagni di squadra, e’ diverso dalla stragrande maggioranza dei suoi colleghi: niente vita mondana, zero gossip ed una grande fede in Dio. Sposato con Marisol, Edinson e’ padre di Bautista, nato qualche mese fa e con il quale il campione uruguaiano ama trascorrere la maggior parte del suo tempo libero. Il bomber fa parte da qualche anno del movimento di ispirazione evangelico- pentecostale Atleti di Cristo, come Kaka’, Nicola Legrottaglie e molti altri; ed e’ proprio questo credo, come lui stesso ha sempre sostenuto, ad averlo portato a scegliere il capoluogo campano. Il suo motto e’ la semplicita’. Insomma, un ragazzo casa e chiesa ma con il ‘vizietto’ del goal. Il suo volto pulito, la sua timidezza, i suoi sani principi, fanno si’ che Cavani sia il figlio che tutte le mamme vorrebbero avere a casa ed il marito o fidanzato ideale di ogni donna. Un calciatore ‘non calciatore’, cui, da queste parti, nessuno era abituato. Ancora troppo recenti nel cuore e negli occhi dei tifosi le immagini di Diego Armando Maradona mentre a bordo di una fiammante Ferrari sfreccia per la citta’. E poi le feste, i balli, le frequentazioni poco raccomandabili, la cocaina, un figlio non riconosciuto e tanto altro ancora. A lui, genio e sregolatezza, tutto era pero’ perdonato a patto che in campo facesse le sue magie; mentre a Edinson a fronte delle sue prodezze non c’e’ nulla da perdonare. E forse non e’ un caso che oggi la sua statuina del presepe, a San Gregorio Armeno, sia stata collocata accanto a quella di San Gennaro, il patrono della citta’ che stamani ha ripetuto il miracolo. L’aspirante santo Cavani, al suo miracolo terreno, aveva pensato gia’ ieri sera.

 

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