Il Papa, celebrando la messa del giorno di Pasqua in una Piazza San Pietro gremita di fedeli nonostante la pioggia incessante, ha chiesto pace nel mondo e fine dei troppi conflitti in corso, in un mondo in mano ”ai trafficanti di armi”’.
Il Papa implora “il dono della pace per Nigeria, Sud-Sudan e per varie regioni del Sudan e della Repubblica Democratica del Congo. Una preghiera incessante salga da tutti gli uomini di buona volontà per coloro che hanno perso la vita – penso in particolare giovani uccisi giovedì” a Garissa, in Kenya, per i rapiti e i profughi. “Pace per la amata Siria e per l’Iraq, perché cessi il fragore delle armi e si ristabilisca la buona convivenza tra i diversi gruppi che compongono questi amati Paesi. La comunità internazionale non rimanga inerte”, e chiede pace per la Terrasanta e per l’incontro tra israeliani e palestinesi”. “Il mondo propone di imporsi a tutti i costi, di competere, di farsi valere…Ma i cristiani – ha detto il Papa nel messaggio pasquale Urbi et Orbi – sono il germoglio di un’altra umanità, nella quale cerchiamo di vivere al servizio gli uni degli altri, e non essere arroganti, ma disponibili e rispettosi”. “Questa non è debolezza, ma vera forza”, viene da Dio, “che non ha bisogno di usare violenza, ma parla e agisce con la forza della verità, della bellezza e dell’amore”. Il Papa ha chiesto pace anche “per la Libia, affinché si fermi l’assurdo spargimento di sangue in corso e ogni barbara violenza, e quanti hanno a cuore la sorte del Paese si adoperino a favorire la riconciliazione e per edificare una società fraterna che rispetti la dignità della persona”. E in Yemen “prevalga volontà di pacificazione”. “Con speranza – ha detto il Papa – affidiamo al Signore che è tanto misericordioso l’intesa raggiunta in questi giorni a Losanna, affinché sia un passo definitivo verso un mondo più sicuro e fraterno”. “E pace chiediamo – ha concluso – per questo mondo sottomesso ai trafficanti di armi, che guadagnano con il sangue degli uomini e delle donne”. Buona Pasqua a tutti, grazie per la vostra presenza, preghiera e entusiasmo, in una giornata tanto bella, e tanto brutta per la pioggia”. Così il Papa, dopo la benedizione pasquale e dopo aver ascoltato gli inni suonati dalle bande vaticana e dei Carabinieri, si è congedato dai fedeli in piazza che hanno resistito a una giornata più che inclemente. Secondo gli organizzatori alla fine erano rimasti in più di cinquantamila. “Grazie – aveva anche detto papa Bergoglio – per la vostra presenza, per la vostra preghiera e per l’entusiasmo della vostra fede. Un pensiero speciale e riconoscente per il dono dei fiori, che anche quest’anno provengono dai Paesi Bassi. Buona Pasqua a tutti!”. Le decorazioni floreali hanno patito per la pioggia battente per ore, e mentre quelle a cespuglio hanno resistito, le piante fiorite sono patite e grondanti acqua, questo in piazza, mentre sulla Loggia delle Benedizioni le decorazioni erano ancora in uno stato decisamente buono.