L’ultima rapina in strada finita nel sangue a Roma risale alla fine del settembre scorso: un pensionato di 68 anni, Ennio Lupparelli, fu investito nel quartiere di San Basilio dall’auto di un pregiudicato che aveva scippato la moglie e che l’uomo stava inseguendo. L’anziano mori’ dopo il ricovero in ospedale.
Con il duplice omicidio di ieri sera a Torpignattara il nuovo anno nella Capitale inizia sulla falsariga del 2011, all’insegna della violenza. Solo tre giorni fa l’agguato in cui e’ stato ferito l’ex terrorista nero Francesco Bianco, a Tivoli Terme, vicino a Roma. Trentatre’ fino a ieri (trentacinque con quelli di ieri sera) gli omicidi commessi nella Capitale negli ultimi 12 mesi, alcuni dei pi— clamorosi ancora insoluti. E non pochi avvenuti in strada. Primo fra tutti l’uccisione di Flavio Simmi, 33 anni, assassinato a luglio scorso in pieno giorno nel centralissimo quartiere Prati da due killer arrivati a bordo di uno scooter. Lo stesso mezzo usato in tantissimi altri agguati culminati in un omicidio o in un ferimento. E non e’ la prima volta nell’ultimo anno che un bambino resta vittima della violenza. Nel settembre scorso una bimba di 10 anni fu ferita lievemente in una sparatoria a Tor Bella Monaca, alla periferia sud di Roma. Un’esplosione della criminalita’, quella romana, che ha piu’ volte evocato il fantasma della famigerata Banda della Magliana, attiva tra gli anni ’70 e ’90, quel ‘romanzo criminale’ raccontato da film e serie tv. Al di la’ delle evocazioni, in realta’ si tratterebbe soprattutto di bande piccole e medie che si contendono il territorio della Capitale per lo spaccio della droga e per la gestione di altri affari illeciti. Resta alto il timore di infiltrazioni della grande criminalita’ organizzata. Quel che e’ certo e’ che da parecchi mesi a Roma si spara per niente e non ci si ferma neanche di fronte ai bambini. Come e’ accaduto alla piccola cinesina di appena sei mesi, uccisa in braccio al suo papa’.