Ha scoperto che il fratello era stato ucciso solo quando è tornato sul luogo dell’agguato con la polizia. É stato allora che Mariano Aporta si è reso conto che l’agguato per il fratello Domenico, ritenuto vicino al clan Vinella Grassi, era stato mortale. Nessuna collaborazione da parte dell’uomo rimasto ferito né alcuna collaborazione dalle persone che vivono in via Monte Faito, a San Pietro a Patierno: anche se il cadavere è rimasto a terra qualche ora e anche se qualche proiettile ha colpito una persiana. Secondo quanto al momento ricostruito dalla Squadra mobile della Questura di Napoli, Mariano Aporta si è recato in ospedale, da solo, circa un’ora dopo l’agguato che probabilmente si è verificato intorno all’una di notte. Allertata la polizia per la ferita d’arma da fuoco, ha indicato agli agenti il posto dell’agguato. Condotto dalla squadra mobile a San Pietro a Patierno ha scoperto che il fratello era rimasto ucciso. Al momento la vittima Domenico Aporta, anche in virtù dell’assenza di precedenti per associazione mafiosa, risulterebbe contiguo al clan Vinella Grassi e non un elemento di spicco.