Per una visita oculistica occorre aspettare fino al 19 febbraio all’ospedale di Caserta, ma la prestazione è garantita in 60 giorni all’Asl di Caserta. Per una visita urologica il divario è ancora maggiore: appuntamento il 9 febbraio in ospedale, entro 19 giorni all’Asl. La tac slitta addirittura al 15 aprile 2016, mentre potrebbe essere eseguita in 20, massimo 40 giorni. Invece, per una gastroscopia con biopsia accade il contrario: la prima data utile è il 20 novembre in ospedale, se ne riparla tra 106 giorni all’Asl. Tempi di attesa assurdi che finiscono sotto la lente del Tribunale per i diritti del malato, che per accorciare le liste non da oggi chiede di procedere a una «rivoluzione semplice»: verificare se c’è un’alternativa, possibilmente in zona, al momento della prenotazione. «In effetti, non è né più né meno di quello che prevede la legge. E invece, Asl e ospedali non comunicano tra loro nemmeno nella stessa provincia», dice con amarezza Lorenzo Di Guida, a nome dell’associazione. Per affrontare il caso Caserta, una riunione è in programma domani «ma se ne discute già da un mese senza arrivare a una svolta. I pazienti continuano a essere lasciati allo sbaraglio», aggiunge. E il problema è su più ampia scala: «Investe tutta la regione», incalza Di Guida. «La legge, infatti, impone che sia proposta un’altra struttura, come opzione, quando l’attesa in quella prescelta è troppo lunga, ovvero oltre i limiti indicati a livello nazionale». Così avviene, ad esempio, in Toscana.

 

 

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