Nei giorni scorsi, su delega della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, la Compagnia della Guardia di Finanza di Marcianise ha sottoposto a sequestro preventivo disponibilità finanziarie ed immobili per un valore complessivo di oltre 300.000 euro. Il provvedimento cautelare è stato emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di una società di Maddaloni operante nel settore delle telecomunicazioni, resasi responsabile del reato previsto e punito dall’ari 10 bis del D.Lgs. 74/2000 (omesso versamento delle ritenute risultanti dalla certificazione rilasciata ai sostituti). La finalità di questa norma consiste nel tutelare l’interesso dello Stato alla percezione del tributo e, quindi, all’effettiva riscossione delle imposte dovute. Nello stesso tempo, però, la disposizione incriminatrice realizza, in via mediata, una forma di tutela penale del lavoratore che, nonostante abbia percepito una retribuzione diminuita delle somme trattenute dal proprio datore di lavoro a titolo di acconto dell’imposta sui redditi, si troverebbe a dover ingiustamente rispondere nei confronti del Fisco del debito tributario conseguente al mancato versamento delle ritenute operate. Dalle indagini svolte è emerso che il rappresentante legale dell’impresa in trattazione, nel periodo d’imposta 2011, non aveva effettuato i versamenti dovuti e risultanti dalle certificazioni rilasciate ai propri dipendenti. Pertanto, avuta la cognizione dell’avvenuta omissione, è scattato il sequestro preventivo sui beni di proprietà dell’imprenditore dei quali è consentita la confisca “per equivalente”, per un valore corrispondente al vantaggio economico tratto a seguito delle condotte illecite riscontate.

 

 

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