«I primi che andranno a bussare con affetto e determinazione alla loro porta saremo noi e la città di Napoli. Chiederemo un incontro ai gruppi parlamentari e al presidente della Camera che è napoletano e ha sempre detto di voler collaborare con la città e di voler contribuire a dimostrare che ci può essere un modo diverso di intendere il rapporto con le istituzioni». Lo ha detto all’Adnkronos il sindaco di Napoli Luigi de Magistris commentando l’elezione a presidente della Camera di Roberto Fico, napoletano, e riferendosi al fatto che la città di Napoli ha ancora aperta la questione del debito e delle sanzioni previste dalla decisione della Corte dei Conti che ha respinto il ricorso del Comune sul bilancio 2016. Proprio su questo tema e contro un «debito ingiusto» una nuova manifestazione si terrà sabato 14 aprile in piazza Municipio. «Io sono fiducioso – ha continuato il sindaco – Una forza che si pone come forza di governo deve avere la capacità di dialogare anche con chi non sta in quel recinto. Da questo punto di vista la nostra esperienza napoletana ha dimostrato che si può essere contro il sistema in modo forte ma aprendo al dialogo». E se il M5S rafforza «il dialogo con quelle componenti che si sono messe contro il sistema, l’Italia si rafforza in coesione». «Dopo una campagna elettorale piena di astio, bisogna ripartire da una maggiore coesione», osserva il sindaco. Secondo de Magistris il M5S dovrebbe «rafforzare il rapporto con le città, i comuni, i territori dove ci sono espressioni politiche più diverse». De Magistris ha ricordato il lavoro fatto a Napoli «non a parole» ad esempio sui «beni comuni» come «l’acqua». «Dalla rivoluzione a parole alla rivoluzione governando è la grande sfida – ha concluso il sindaco – Mi auguro che realtà come Napoli, che in questi sette anni hanno dimostrato di resistere, vengano considerate come un interlocutore e non da abbattere».