È la pandemia dei bambini e dei ragazzi. Un caso positivo su tre ha meno di 19 anni e di questi il 60 per cento ha meno di 11, vale a dire la fascia di età in cui si è vaccinato di meno o non si è vaccinato affatto. Da ricordare: chi ha tra 5 e 11 anni può essere immunizzato con Pfizer, ma solo il 10,41 per cento ha completato il percorso vaccinale, mentre sotto i cinque anni non esiste un vaccino che abbia completato la sperimentazione e sia stato autorizzato. Questo spiega come mai il virus stia circolando intensamente alle scuole materne ed elementari. Ieri un fatto di cronaca ha drammaticamente ricordato come i casi gravi, tra i bimbi contagiati, siano rari, ma purtroppo dolorosi: una bimba di Catanzaro, di appena due anni, positiva al Covid e in pericolo di vita per una grave insufficienza respiratoria, è stata trasportata in aereo (un C-130J dell’Aeronautica Militare) all’aeroporto di Ciampino e di qui trasferita d’urgenza all’ospedale pediatrico romano Bambino Gesù. Purtroppo le condizioni della piccola, che era ricoverata all’ospedale di Catanzaro, si sono aggravate e per questo è stato chiesto aiuto agli specialisti del Bambino Gesù. Proprio il giorno prima, l’ospedale pediatrico romano aveva spiegato: non abbiamo mai avuto tanti ricoveri per Covid come in questa fase. Per fortuna alcune storie hanno un lieto fine: Mariella, bimba di sette mesi positiva al Covid, anch’ella calabrese, era stata ricoverata, in gravi condizioni per due settimane in terapia intensiva al Bambino Gesù. È guarita ed è stata dimessa: tre giorni fa, a Pedace (Cosenza), la sua città, è stata accolta, insieme ai genitori, con fuochi d’artificio, palloncini e tanta commozione.
Restano però i numeri di questa pandemia a preoccupare perché il virus continua a correre nelle scuole, soprattutto quelle materne ed elementari. Purtroppo, sui grandi numeri, anche la probabilità che un bambino finisca in ospedale aumenta. Spiega il report dell’Istituto superiore di sanità: «Dall’inizio dell’epidemia al 26 gennaio 2022 sono stati diagnosticati 2.009.862 casi nella popolazione 0-19 anni, di cui 12.365 ospedalizzazioni, 300 ricoveri in terapia intensiva e 39 deceduti». E nell’ultima settimana cosa sta succedendo? «La percentuale dei casi segnalati nella popolazione di età scolare è arrivata al 30 per cento, la settimana precedente era al 24». Altri numeri se prendiamo tutti i positivi under 19, il 62 per cento ha meno di 11 anni. «Rallenta la crescita del tasso di incidenza nella fascia 12-15 anni mentre nella fascia 16-19 è in diminuzione da due settimane. Risultano in aumento i casi diagnosticati per 100.000 abitanti nella fascia 5-11 anni e nei bambini sotto i 5 anni». C’è un grafico che ben racconta cosa sta succedendo: in tutte le fasce di età il numero di casi positivi sta diminuendo sensibilmente, tra 0 e 9 anni invece la freccia punta ancora verso l’altro.
Tanto che l’incidenza (numero di casi ogni centomila abitanti in una settimana) per i bambini è quattro volte superiore rispetto agli over ottanta, per i quali è cominciata la discesa della curva dei contagi.