Il sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia, è indagato dalla Procura di Napoli nell’ambito di una inchiesta della Guardia di Finanza che riguarda il progetto di recupero del rione Terra. Insieme con il primo cittadino, a cui gli investigatori contestano i reati di turbativa d’asta e corruzione, risultano indagati anche altri soggetti. Secondo gli inquirenti (i sostituti procuratori Capuano e Sica) avrebbe ricevuto denaro e la promessa di posti di lavoro per favorire la società vincitrice dell’appalto. Nel bando è stata comunque prevista l’assunzione di lavoratori residenti a Pozzuoli. “Mi auguro una tempestiva definizione delle indagini in modo da consentire di dimostrare l’assoluta regolarità dell’operato del sottoscritto e dell’amministrazione comunale”, così, in una nota, Figliolia commenta il sequestro di documenti eseguito oggi dalla Guardia di Finanza di Napoli presso il comune di Pozzuoli negli uffici del sindaco e del segretario generale, Giovanni Schiano di Colella. I finanzieri hanno acquisito atti relativi alle procedure di gara per l’aggiudicazione della concessione di “valorizzazione del bene dell’Antica Rocca denominata Rione Terra” e della realizzazione del parcheggio multipiano e di riqualificazione ambientale dell’ex “Cava Regia”. Il primo cittadino si augura, soprattutto, “che la vicenda giudiziaria, manifestatasi all’epilogo della mia decennale esperienza da sindaco, non possa inficiare l’eccellente lavoro fatto da tutti i miei collaboratori per rendere la città di Pozzuoli quella che è diventata oggi, ovvero, una straordinaria realtà turistica, residenziale ed imprenditoriale”. Il decreto di perquisizione e sequestro della documentazione è stato disposto dalla Procura della Repubblica di Napoli per le ipotesi di illecito nell’ambito delle procedure delle due gare, ossia la gestione del Rione Terra e la realizzazione del parcheggio multipiano. La questione relativa alla gestione dell’antica rocca, Rione Terra, nelle scorse settimane era stata già sollevata da tre parlamentari, la senatrice Paola Nugnes e le deputate Doriana Sarli e Yana Hem che, con un’interrogazione al capo del governo, Mario Draghi, avevano messo in discussione l’iter seguito dagli amministratori flegrei. Il sindaco all’iniziativa delle parlamentari aveva risposto con una lettera al prefetto di Napoli, Claudio Palomba, per informarlo delle procedure seguite.