“È inaccettabile che il ministro Calderoli porti avanti una trattativa tra il Ministero e tre Regioni sulla sua bozza di legge sull’autonomia differenziata, che rischia di andare contro la Costituzione, contro le prerogative del Parlamento e penalizzare tutto il Mezzogiorno. Ma forse non ci si poteva aspettare altro dalla nomina di Calderoli al Ministero delle autonomie”.
Lo comunica in una nota la senatrice M5S Vincenza Aloisio, a proposito della bozza che il nuovo ministro per le autonomie ha condiviso con i Governatori di Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna. “Non è solo una soluzione traballante da un punto di vista costituzionale, ma un potenziale attacco al sistema di solidarietà e sussidiarietà che finirà per togliere risorse e prospettive al Sud”, prosegue Aloisio, che ha oggi ha depositato un’interrogazione parlamentare firmata da altri 20 senatori del M5S. Aloisio pone l’attenzione su due questioni fondamentali: “Innanzitutto riguardo all’iter di approvazione delle intese regionali, la bozza Calderoli punta a relegare il Parlamento al solo ruolo di ratifica, imponendo una pesante e pericolosa limitazione del confronto parlamentare, e un bavaglio a ogni tipo di opposizione. Ma ancora più grave – prosegue – è il principio di fondo contenuto nella bozza, ovvero il ritorno al defunto criterio della spesa storica, la quale prevedeva che le risorse destinate agli enti locali venissero erogate in misura pari alla spesa sostenuta per i servizi producendo però pesanti distorsioni, tra cui un netto vantaggio economico per le Regioni del Nord che godono di un maggiore introito fiscale da poter investire”. Per questo nella sua interrogazione, l’esponente pentastellata sosterrà che “è necessario ripartire dal Fondo di perequazione, istituito con la riforma Costituzionale del 2001 ma non ancora dotato di risorse economiche, e dai Livelli essenziali delle prestazioni (Lep), che a oggi non sono stati ancora definiti nonostante i numerosi richiami della Corte Costituzionale”.