Dramma in campo a Pescara: il giocatore del Livorno Piermario Morosini e’ crollato a terra per un malore e poi e’ morto in ospedale. Stop a tutti i campionati di calcio nel fine settimana, a partire da Milan-Genoa prevista al Meazza alle 18.00.
Il Coni inoltre ha invitato tutto il mondo dello sport per tutto il weekend ad osservare un minuto di silenzio. La notizia del decesso del 25enne centrocampista del Livorno è stata data dal cardiologo dell’ospedale di Pescara Edoardo De Blasio. Subito dopo si sono viste scene di dolore straziante, con urla e pianti, tra i giocatori toscani. Un’azione offensiva del Pescara, la corsa lontano dal pallone, e poi improvviso il crollo a terra sul vertice della propria area: è la terribile scena di cui Morosini è stato protagonista al 31′. Il giocatore è caduto in avanti, faccia a terra, apparentemente in preda a convulsioni, e immediatamente le due panchine e il guardalinee hanno attirato l’attenzione dell’arbitro Baratta che ha fermato il gioco. I medici hanno soccorso Morosini ma non è stato usato un defibrillatore. Sul campo i soccorsi a Mario Morosini sono stati immediati, massaggiatori, medici e paramedici hanno effettuato le prime cure necessarie, “Sul campo avevamo tutto, ossigeno, ambu e 2 defibrillatorI”, ha confermato l’infermiere Marco De Francesco ad una radio pescarese. E lo stesso medico del Pescara, Ernesto Sabatini conferma che “quando c’é un arresto cardiaco, come nel caso di Morosini, prima bisogna fare il massaggio cardiaco, per almeno un paio di minuti: poi, se ci sono segnali elettrici, allora entra in funzione il defibrillatore. Ma sul campo il defibrillatore non è stato usato perché è uno strumento che rileva automaticamente gli impulsi, e come in questo caso se non c’é impulso la macchina non parte”. Per un attimo, ha confermato Sabatini, il ragazzo si era ripreso, poi però di nuovo il dramma. “Quindi se non c’é impulso elettrico dal cuore – spiega il medico – o sei il cuore ha ripreso a battere, il meccanismo automatico del defibrillatore non si mette in funzione. Per un attimo il ragazzo si era ripreso, quindi non serviva. Poi so che in ambulanza hanno provato ancora ma senza esito, e che quando é giunto al Pronto Soccorso la prima cosa che hanno fatto è stata provare a mettere un pace maker via endovena proprio per ridare elettricità al cuore”, ha spiegato il medico sociale del Pescara. L’ambulanza che ha soccorso Morosini è stata bloccata per qualche minuto da un’auto dei vigili urbani che ostacolava l’ingresso al campo. Attimi concitati: per rimuovere il mezzo è stato rotto un vetro. Ma, come ha sottolineato il cardiologo Paloscia, “un minuto in più o un minuto in meno nei soccorsi non sarebbe servito a nulla. Il cuore si è fermato e non ha più ripreso a battere. Abbiamo infatti provato a rianimarlo in ogni modo per un’ora e mezza, ma tutto è stato inutile”. Il Comune di Pescara avvierà un’indagine interna e collaborerà con l’autorità giudiziaria per fare chiarezza sulla vicenda del mezzo della Polizia Municipale che bloccava l’accesso dell’ambulanza allo stadio. Lo si apprende da fonti dell’Amministrazione stessa. Il sindaco Luigi Albore Mascia per il momento non rilascia dichiarazioni. Durante il trasporto in ambulanza verso l’ospedale Morosini era in arresto cardiaco. Il calciatore del Livorno è arrivato al pronto soccorso in fibrillazione ventricolare, cioé in uno stato di anomalia degli impulsi elettrici cardiaci. “Quando sono sceso in campo Morosini era in arresto cardiaco e respiratorio, abbiamo praticato il massaggio cardiaco per un’ora e mezza prima solo manualmente e poi con diversi strumenti, ma non c’é stato nulla da fare. Non si può dire se la causa sia cerebrale o cardiaca, questo può stabilirlo solo una eventuale autopsia”. Lo ha affermato il dott. Paloscia, responsabile dell’Unità Coronarica dell’Ospedale di Pescara, che era allo stadio come tifoso e che per primo ha tentato di rianimare il giocatore. Mentre il centrocampista veniva soccorso in campo e i suoi compagni scoppiavano in lacrime, il pubblico ha cominciato a chiedere a gran voce di sospendere la partita. Sugli spalti un tifoso ha avuto un malore, ed è stato soccorso. Le due squadre sono tornate negli spogliatoi, unico a rimanere in campo Zeman. Piermario Morosini era cosciente quando è stato sollevato in barella dentro l’ambulanza, sul campo dello stadio del Pescara. “Mi ha guardato negli occhi quando è entrato nella vettura – ha raccontato a Sky l’ad del Pescara, Danilo Iannascoli – Stiamo vivendo un dramma. L’ambulanza in ritardo? Non so, ma so che l’ingresso in campo era ostruito da una vettura”. “Morosini – ha raccontato il dirigente – è caduto, ha provato a rialzarsi ma è ricaduto. Il nostro massaggiatore si è reso conto del dramma”.