“Volutamente abbiamo previsto una composizione della Cabina di regia molto ampia e articolata, che non comprende solo amministrazioni centrali, ministeri e Conferenza delle Regioni e delle Province, ma anche le diverse agenzie e società dello Stato, i rappresentanti delle imprese a partecipazione pubblica, delle università, della ricerca, del Terzo settore, che si occupano di cooperazione e sviluppo. È una composizione che nasce da una scelta chiaramente politica, coinvolgere nella grande sfida del Piano Mattei tutto il Sistema Italia, mettere in rete le esperienze migliori che già esistono, i progetti più efficaci e le risorse adeguate delle quali disponiamo”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni intervenendo alla Cabina di regia sul Piano Mattei. “Il vertice Italia-Africa di fine gennaio “è stato, senza timore di smentita, un grande successo italiano, un’iniziativa che non ha precedenti nella centralità dei rapporti italiani con il continente africano. Non lo dico perché ci si possa lodare dei nostri successi, ma per segnalare a me stessa e ciascuno di noi che la partecipazione a quella conferenza era un’enorme apertura di credito nei confronti dell’Italia”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni durante la Cabina di regia sul Piano Mattei. “Quando qualcuno apre un credito – ha continuato -, puoi confermarlo o deludere quell’aspettativa. Quell’apertura di credito significava che i tanti leader africani che molto spesso non partecipano a queste iniziative, considerandole una sorta di pro forma, hanno intravisto nel nostro approccio delle innovazioni”. “Domenica sarò in Egitto con la presidente della commissione Ue von der Leyen e alcuni primi ministri. C’è un’iniziativa simile a quella che abbiamo portato avanti in Tunisia, un memorandum of understanding anche in Egitto. In parallelo c’è un lavoro di cooperazione bilaterale che verrà formalizzata nella giornata di domenica, che riguarda il Piano Mattei, per la cooperazione in ambito agricolo e della formazione. Firmeremo anche una serie di intese e collaborazioni nei settori della salute, del sostegno alle piccole e medie imprese e degli investimenti” ha detto la premier. “Concretezza e velocità” sono gli input della premier Giorgia Meloni ai partecipanti alla prima riunione Cabina di regia sul Piano Mattei, durata circa due ore e mezza. “Faremo tesoro di questa disponibilità e cercheremo di sfruttarla al massimo”, ha detto la presidente del Consiglio, spiegando che “la prima nota di sintesi sul Piano”, distribuita ai partecipanti, “è in costante aggiornamento e aperta ai vostri contributi”. “Poiché dobbiamo essere concreti e veloci – ha continuato la premier durante la riunione a Palazzo Chigi – vi chiedo di farli arrivare alla struttura di missione, e quindi al consigliere diplomatico Saggio, entro la fine di questo mese. Questo ci consentirà di arrivare a una stesura consolidata del testo che potremo approvare nella seconda seduta della Cabina di regia, che vorrei convocare nel mese di aprile, per continuare ad andare avanti con il nostro lavoro”. Il Piano Mattei definito recentemente dal Governo italiano può offrire sviluppo e nuove opportunità di diversificazione produttiva e aumento del reddito del continente africano. Condizioni che possono riflettersi in maggiore possibilità di esportazione per l’Italia e i paesi europei. Lo ha detto il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, nel discorso consegnato in occasione della conferenza Maeci-Banca d’Italia con i delegati e gli addetti finanziari accreditati all’estero, quest’anno dedicata alla frammentazione economica e ai rischi geopolitici. Oltre che delle infrastrutture materiali – è stato sottolineato – “l’Africa ha bisogno di infrastrutture di pagamento sicuri per le imprese e le famiglie anche per quanto riguarda i pagamenti transfrontalieri e le rimesse degli immigrati”. E a proposito della “pressione migratoria” che arriva da quel continente Panetta ha messo in evidenza come “il partenariato con l’Africa ha una valenza strategica perché lo sviluppo di aree ricche di risorse naturali e di popolazione giovane” offre opportunità per tutti e regolamenta l’arrivo di flussi che se da un lato coprono carenze di lavoro in paesi che invecchiano, in caso di arrivi “incontrollati potrebbero creare complessi problemi di integrazione”. Circa 12 miliardi di commesse sono in corso da parte delle nostre imprese dell’Ance (5 in Nord Africa e 7 in Africa Sub sahariana) che rappresentano circa il 12% delle commesse totali all’estero. Lo ha detto il vice presidente dell’Ance Federico Ghella durante la cabina di regia sul Piano Mattei a palazzo Chigi. Ghella ha aggiunto, fra l’altro, che “è positiva la scelta della cabina di regia di finanziare studi di fattibilità per opere infrastrutturali offerti dal sistema Italia ai paesi partner, in particolare africani. Una proposta che il sistema delle costruzioni avanzava da anni”. “Stiamo lavorando sulla creazione di un Fondo di Investimento in equity, denominato primAfrica, per finanziare infrastrutture verdi nel continente africano”. Ance, insieme a Confindustria e Oice, ha promosso “questo strumento innovativo, in procinto di partire con finanziamenti pubblici e privati italiani, europei ed africani. Il Fondo – ha aggiunto – sarà molto utile per ridurre il rischio di costruzione di infrastrutture in Africa realizzate da joint venture italo-africane”.
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