“La libertà religiosa è uno dei fondamenti della convivenza”. Nel giorno in cui si celebra la fine del Ramadan è il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a tentare di spegnere le polemiche che nelle scorse settimane hanno accompagnato la decisione di una scuola di Pioltello di restare chiusa per rispetto alla festività islamica. Era stato lo stesso capo dello Stato, due settimane fa, a scrivere alla scuola – travolta dalle polemiche – per esprimere “apprezzamento” per il lavoro del corpo docente. Ma l’iniziativa dell’istituto milanese ha comunque portato il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, a studiare una nuova norma per limitare la sospensione delle lezioni se non in presenza di accordi tra Stato e confessioni religiose. “La Costituzione – ha ribadito Mattarella – ci ricorda che tutte le confessioni religiose sono libere davanti alla legge, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano”. Dalla commissione Ambiente della Camera, intanto, arriva il primo via libera alla proposta di legge di Fratelli d’Italia per una stretta sulle sedi usate da associazioni di promozione sociale che svolgono attività di culto. Un provvedimento che, si legge nella premessa, si pone come obiettivo quello di evitare il cambio di destinazione d’uso dei locali per creare “moschee e madrasse non a norma”. Ma, proprio mentre il capo dello Stato rinnovava gli auguri alla comunità islamica, a Pioltello una sparuta delegazione di genitori manifestava contro la chiusura della scuola della “discordia”, la Iqbal Masih. “Vivo a Pioltello da 40 anni – le parole di un rappresentante – loro hanno sempre festeggiato il Ramadan e gli è sempre stata data la possibilità di avere un ambiente dove festeggiare. Quest’anno è partita questa cosa folle di poter festeggiare all’interno di una scuola”. All’esterno dell’istituto anche l’eurodeputata leghista Silvia Sardone. “Quello che contesto – ha detto – è una scelta asseritamente per ragioni didattiche, quando in realtà sono legate a una festività islamica senza nessun tipo di accordo con lo Stato. Deve esserci una comunità islamica che si siede a un tavolo, e fare un accordo che prevedrebbe anche una trasparenza sui fondi per le costruzioni delle moschee”. Ma contro la decisione della scuola del milanese si sono schierati anche altri esponenti della maggioranza, compreso il deputato di Fratelli d’Italia, Riccardo De Corato che ha definito l’iniziativa “inaccettabile”. “Seguendo questa logica – ha detto -, per correttezza nei confronti di tutte le altre religioni, bisognerà chiudere gli istituti scolastici anche in occasione dello Yom kippur, della Pasqua Ebraica e Ortodossa, dell’Induismo e della festa di inizio anno cinese”. Critiche sono arrivate anche dal vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, che ha evidenziato come nella festa per il Ramadan le donne vengano “chiuse in un recinto e discriminate”. Da parte sua, la comunità islamica di Pioltello oggi ha deciso di rinunciare agli spazi concessi dal comune e si è riunita in un piccolo scantinato per evitare di “gettare benzina sul fuoco”. La chiusura della scuola – ha detto il presidente dell’Associazione Culturale El Huda, Mohamed Pietro Danova – “è stata una gioia, perché l’integrazione inizia da lì, la scuola è il luogo dove creano una consolidazione tra di loro, per loro non esistono distinzioni, si sentono tutti uguali, tutti cittadini”. Le celebrazioni per la fine del Ramadan si sono svolte in numerose piazze italiane ma anche in alcuni oratori dove i sacerdoti – come ha rivelato Famiglia Cristiana – hanno organizzato eventi per la festa islamica. Perché, dice uno dei parroci, “siamo tutti figli di Abramo”.