Due autobus sono stati attaccati nel Sud d’Israele, non lontano dalla città turistica di Eilat. I morti sono in tutto 14, tra cui 7 israeliani e 7 terroristi palestinesi. Più di 25 i feriti. Il ministro della Difesa israeliano, Ehud Barak, si è detto certo del fatto che “l’origine degli attentati terroristici odierni è Gaza”.
“Agiremo contro di loro con tutta la forza e con determinazione”, ha aggiunto. E gli analisti militari prevedono fin d’ora che la reazione militare nei confronti della Striscia sarà particolarmente dura. Una prima ondata di raid aerei è stata condotta oggi pomeriggio dall’aviazione israeliana sulla Striscia rappresaglia. Lo riferiscono testimoni locali, secondo i quali si registrano alcune vittime. Stando ai servizi medici di Gaza, al momento si contano cinque morti. Tutti militanti palestinesi del Popular Resistance Committees (Prc), che hanno spesso operato in maniera indipendente da Hamas. Fra loro uno dei comandanti, Kamal al-Nairab. Subito dopo una nuova sparatoria si è verificata nell’area dell’attentato. Un soldato è stato ferito da fuoco apparentemente proveniente dal versante egiziano del confine. Riguardo gli attacchi al bus i mezzi di informazione israeliani hanno riferito che uomini armati hanno fatto fuoco sui due mezzi. Il secondo è stato colpito con un lanciagranate e l’azione è stata seguita da “un conflitto a fuoco fra aggressori e forze di sicurezza”. Sul primo autobus attaccato, in viaggio da Beersheva a Eilat, viaggiavano anche alcuni militari in libera uscita. L’autista ha raccontato che i componenti del commando erano vestiti come soldati egiziani. Stando alla ricostruzione fornita dal sito del quotidiano Yediot Ahranot, dopo gli attacchi ai bus sono esplosi una serie di ordigni piazzati sul ciglio della strada e alcuni razzi sono stati lanciati contro i soldati israeliani di guardia al confine con l’Egitto provocando altri morti.