SAN TAMMARO – Nel leggere lo schema di convezione per concessione in uso di un impianto sportivo, nel caso specifico dello Stadio Comunale “APPIO”, pubblicato dall’amministrazione comunale sul sito istituzionale del Comune di San Tammaro, ritengo doveroso ed opportuno fare alcune considerazioni.
Articolo 1 comma 5 recita testualmente: “il concessionario, per tutte le attività in cui è richiesto il personale specializzato dotato di particolari abilitazioni o diplomi professionale, nonché in tutti i casi il volontariato non sia sufficiente a garantire una gestione efficace ed efficiente, deve procedere a suo carico all’assunzione del personale occorrente”.
A tal proposito, dice Serulo, non credo nel modo più assoluto, che una società e/o associazione sportiva che si attivi per la gestione di un impianto sportivo non risulti “completa” nel suo organigramma di tutte le figure necessarie da poter impegnare con professionalità e competenza per perseguire il nobile fine. Credo che se il concessionario si dimostrasse lacunoso in questo senso, il concedente ne dovrebbe prendere atto e trarne le dovute conseguenze. Pertanto, sarebbe inopportuno optare per l’assunzione di personale quando lo sport e fatto soprattutto di volontariato.
Articolo 4 – manutenzione e spese recita testualmente: “La manutenzione straordinaria è a carico del concedente. Tuttavia il concessionario si obbliga ad effettuare a proprie cure e spese tutti gli interventi necessari atti alla messa in sicurezza e a norma della recinzione del rettangolo di gioco.
Detti interventi verranno eseguiti, previo computo metrico preventivo redatto dall’U.T.C. e relativa direzione lavori e sorveglianza.
Per effetto dell’obbligo di cui sopra, i consumi delle utenze elettriche ed idriche restano al carico del concedente per il primo anno di durata della presente convezione, con riserva di ulteriore determinazione per la rimanente durata della convezione”.
Con questo articolo, dice Giuseppe Serulo, lo schema di convezione per la gestione del campo sportivo sembra quasi un paradosso. Infatti, l’ente comune, cioè la parte concedente, si assume comunque l’onere di molte spese che vanno ad aggravare sempre più il bilancio comunale. La gestione di un impianto sportivo dovrebbe prevedere, come minimo, almeno, il totale carico delle spese per la società e/o associazione sportiva concessionaria altrimenti i costi di cui sopra ancora una volta saranno a carico dei contribuenti cioè dei cittadini. Detto ciò, ritengo con convinzione che l’attività sportiva va incoraggiata e salvaguardata, pertanto abolirei il canone forfettario di 500,00 all’anno e proporrei, un comodato d’uso con tasse, tributi ed utenze a carico del concessionario.
Invito quindi, l’amministrazione comunale pro-tempore a valutare la possibilità di poter rivedere tale schema di convezione.
Giuseppe Serulo
Coord. PDL San Tammaro