Un sequestro lampo, il 15 ottobre. Vittime, Giuseppe Spinelli, uomo di fiducia di Silvio Berlusconi, e la moglie. L’obiettivo dei malviventi che li hanno tenuti prigionieri era usarli come intermediari e proporre a Berlusconi documenti ‘scottanti’ in cambio di 35 milioni di euro.
La Polizia di Stato, coordinata dalla Dda di Milano, ha eseguito 6 arresti e numerose perquisizioni. Spinelli, sentito dai pm, ha raccontato che i rapitori gli hanno proposto anche un filmato in cui sarebbe stato ripreso Gianfranco Fini a colloquio con i giudici del lodo Mondadori, chiedendo aiuto “per mettere in difficoltà Berlusconi”. Ma di questo cd, da quanto si apprende, non c’è traccia e non è mai stato trovato dagli inquirenti.
“In realtà non avevano in mano nulla” precisa l’avv. Nicolò Ghedini oggi a Milano per il processo Ruby a carico di Silvio Berlusconi a proposito del rapimento di Giuseppe Spinelli e di sua moglie. Ghedini ha precisato che non c’era ricatto ma che “si erano sequestrati il ragioniere” per avere in cambio da Berlusconi del denaro. Il difensore di Silvio Berlusconi ha spiegato che la mattina in cui il ragioniere lo chiamò gli parlò di “filmati su Fini”. Il legale, che è stato chiamato da Spinelli subito dopo che questi aveva telefonato a Berlusconi davanti ai rapitori, si è riferito ai ‘filmati su Fini’ che sarebbero stati proposti dai sequestratori tra i documenti ‘scottanti’ che sostenevano di avere in mano per riuscire a ribaltare l’esito della causa sul Lodo Mondadori.
Documenti che gli avrebbero consegnato in cambio di 35 milioni di euro. “Spinelli era talmente sotto choc che non riusciva a raccontare di essere stato rapito perché temeva della vita della moglie e della figlia”: lo ha detto Niccolò Ghedini il difensore di Silvio Berlusconi che la mattina del 16 ottobre scorso aveva ricevuto la telefonata del ragioniere mentre era ancora nelle mani dei suoi sequestratori. “Era terrorizzato – ha aggiunto – perché era ancora sotto la minaccia di armi”. In manette sono finiti Francesco Leone, un pregiudicato pugliese di 51 anni, specializzato in questo genere di reati, arrestato a Paliano (Frosinone), Pierluigi Tranquilli, di 34 anni, residente a Olevano Romano (Roma), pregiudicato, e Alessio Maier, di 46 anni, residente a Malnate (Varese), anch’egli con precedenti. Oltre a loro, ritenuti gli organizzatori e gli ideatori, ci sono 3 albanesi pregiudicati di 33, 28 e 39 anni.
Il capo della banda, appassionato del Milan, e’ stato tradito anche per via di un paio di scarpette rosse con le stringhe nere. Per le indagini è stata determinante, comunque, anche una sua traccia biologica lasciata in casa del ragioniere. Secondo la ricostruzione degli investigatori ci due sono rimasti nelle mani dei rapitori per 11 ore, dalle 22 del 15 ottobre, alle 9 del giorno successivo. Il ragioniere è stato aggredito rincasando, appena la moglie gli ha aperto la porta di casa, nella sua residenza a Bresso. Spinelli stava rientrando a casa intorno alle 22 ed è stato travolto e spinto dentro casa da Francesco Leoni, regista della banda, e due dei tre albanesi. Ma è probabile che l’altro albanese e gli altri 2 italiani fossero nei pressi per dare supporto logistico. Spinelli e la moglie sono stati trattati prima con una certa crudezza, forse per intimorirli, ma poi gentilmente sino al rilascio.
Il sequestro si è protratto fino al giorno dopo semplicemente perché Spinelli ha detto ai sequestratori di non poter raggiungere telefonicamente Berlusconi prima di quell’ora. E infatti quando ciò è avvenuto, alle 9, i tre se ne sono andati. Il ragioniere, appena rilasciato, è stato “prelevato” dagli uomini della scorta di Berlusconi, mandati dall’ex premier quando ha appreso la situazione. Non risulta sia stato pagato alcun riscatto. La vicenda ha contorni ancora poco chiari. Ad esempio, a quanto confermato in questura, la prima segnalazione dell’aggressione è stata fatta nel pomeriggio del 17 ottobre, più di 24 ore dopo.
Ad avvisare la polizia è stata la sezione di polizia giudiziaria della Procura, a cui uno dei legali di Berlusconi aveva segnalato l’accaduto. Giuseppe Spinelli, classe 1941, è ritenuto il tesoriere di Silvio Berlusconi e suo uomo di fiducia, oltre che consulente per anni di Veronica Lario, l’ex consorte. Da molti viene considerato uno degli uomini più potenti e vicini al Cavaliere. Nei processi è anche emerso un suo ruolo centrale nel pagare alcune delle ragazze a cui il Premier, in alcune occasioni, aveva deciso di elargire somme di denaro. Famoso l’episodio in cui, la mattina del 14 gennaio 2011, i pm che indagano sul caso Ruby si presentarono alla porta dei suoi uffici milanesi per perquisirli, e si sentirono rispondere che non potevano farlo perché lo studio aveva la tutela della segretaria politica di Berlusconi.