A giudicare dalle registrazioni delle chiamate radio alla polizia, ci sarebbero voluti pochi minuti per Adam Lanza per uccidere 20 bambini e 6 adulti alla Sandy Hook Elementary School di Newtown, in Connecticut. Secondo i dispacci, la prima chiamata alla polizia riguardante la sparatoria è arrivata alle 9.35 di ieri mattina, ora locale, indicando che qualcuno stava sparando nell’edificio.

“Gli spari sembrano essersi fermati – si sente in un altro messaggio, delle 9.38 – C’é silenzio in questo momento”. E ancora, alle 9.40: “Il killer apparentemente sta ancora sparando”. “Sono stati sparati dei colpi circa 3 minuti fa”, si sente nella chiamata delle 9.49. Poco dopo, gli agenti sul posto riferiscono di aver trovato diverse e chiedono l’intervento delle ambulanze per morti e feriti. Adam Lanza non è stato fatto entrare nella scuola della strage: “Ha fatto irruzione”, ha detto il capo della polizia Paul Vance in una conferenza stampa a Newtown contraddicendo una prima ricostruzione nella dinamica della tragedia. Vance ha detto anche che quando é arrivata sul posto la polizia ha dovuto infrangere “molte finestre” per avere accesso alla scuola. La Sandy Hook School aveva da poco installato un nuovo sistema di sicurezza che impediva il libero accesso ai visitatori. Tutte le vittime della strage sono state identificate e i loro corpi sono stati trasferiti in un obitorio dello Stato per gli esami forensi, ha detto Vance chiedendo ai giornalisti di rispettare la privacy delle loro famiglie.

A Newton e’ stata una notte di veglia. Il presidente Usa, Barack Obama, si e’ rivolto agli americani invitandoli a “stringere i propri figli” e si e’ impegnato “per evitare altre tragedie come questa”. “Questo fine settimana io e Michelle facciamo quello che ogni genitore sta facendo, stare il più possibile vicini ai nostri figli e ricordare loro quanto li amiamo”, ha detto Obama nel tradizionale messaggio del sabato. Centinaia di persone hanno gremito la chiesa cattolica Saint Rose of Lima dove 26 candele, una per ogni vittima, sono state poste sull’altare. Intorno solo sguardi attoniti, ancora sotto shock, visi rigati di lacrime, tra loro anche i sopravvissuti, mentre si cerca di dare un significato a quanto accaduto poche ore prima.

Ma una spiegazione non c’é. A quasi 24 ore dal massacro a Newtown cominciano ad emergere altri dettagli sulla dinamica e sull’autore della strage. Adam Lanza, 20 anni, che si è tolto la vita, è ritenuto responsabile dell’eccidio anche se tuttora manca ancora la conferma ufficiale della polizia. Per ore il principale sospettato è stato il fratello, Ryan, 24 anni, in quanto un suo documento è stato ritrovato sul cadavere di Adam. In base a quanto scrivono i media americani, Adam ha ucciso la madre, Nancy Lanza, nella loro abitazione a Newton, con una delle tre calibro 223 che erano in casa. Quindi, a bordo di un’auto, è andato nella scuola. Ad aprirgli la porta d’ingresso è stata la preside, Dawn Hochsprung, 47 anni, che lo ha riconosciuto,(la madre insegnava nella scuola), guardandolo sullo schermo dell’interfono.

Tra l’altro, il nuovo sistema a circuito era stato appena installato. Il giovane, che era vestito di nero e aveva anche un giubbotto anti-proiettile, è entrato e ha iniziato a sparare mentre era ancora in corridoio. La preside, che era in riunione con la psicologa della scuola, Mary Sherlach, e altri membri dello staff, sono uscite dalla stanza incuranti del pericolo che potevano correre. La preside, tra l’altro, ha avuto la prontezza di accendere l’altoparlante per diffondere le urla e i pianti dei bambini e dare così l’allarme, probabilmente salvando altre vite. Poi, insieme alla psicologa, è caduta sotto i colpi del killer. La polizia ha confermato che lo sparatore ha aperto il fuoco in due aule della scuola. In tutto, raccontano testimoni, sono esplosi almeno 100 colpi. Adam, poi, si è tolto la vita. Il bilancio, pesantissimo, è di 26 morti, la cui identità sarà resa nota oggi dalle autorità Usa. E, mentre le indagini proseguono, emergono dettagli anche su Adam Lanza.

Peter Lanza, padre dell’autore della strage di Newtown, ha appreso la notizia di quanto stava accadendo nella scuola elementare Sandy Hook dai giornalisti. Un quotidiano locale racconta che l’uomo, specializzato nel settore fiscale e vicepresidente di ‘GE Energy Financial Services’, è arrivato a bordo della sua auto nel vialetto della sua casa di Stamford, in Connecticut, e qui ha trovato ad attenderlo alcuni reporter. “Quando ha capito che la sua famiglia era coinvolta nella sparatoria, è rimasto sconvolto e inorridito, ha immediatamente alzato il finestrino della vettura, ed è entrato nel garage di casa rifiutandosi di commentare”, riferiscono i media. Peter ha divorziato nel 2009 dalla moglie Nancy – rimasta vittima del figlio Adam – e da poco si è risposato. L’uomo è stato interrogato dagli agenti dell’Fbi, così come l’altro figlio, Ryan.

 

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