“La discontinuita’ col passato e’ inequivocabilmente la caratteristica della mia candidatura, come e’ noto io vengo da fuori del Palazzo, come dirigente esterno, e il volontariato ha segnato tutto il mio percorso”. Lo ha detto a “Prima di tutto” su Radio 1 Rai il neo presidente del Coni, Giovanni Malago’. “La mia candidatura era contrapposta ad altre egualmente importanti ma che sono sempre cresciute dal di dentro”, ha aggiunto Malago’ che, in merito all’impegno contro il doping, ha sottolineato: “chi mi conosce sa bene che su questi temi la mia tolleranza e’ zero, non ci saranno sconti ne’ alibi per nessuno”.
“La verita’ – ha aggiunto Malago’ – e’ che negli ultimi anni il doping ha fatto passi da gigante, grazie alla ricerca, agli scienziati-stregoni, e a persone che sono disposte a tutto per vincere. In questa partita di guardie e ladri, bisognera’ cercare di anticipare i ladri piuttosto che inseguirli, per prevenire situazioni molto brutte, e su questo intendo impegnarmi molto”. Su una nuova candidatura olimpica per l’Italia, “dobbiamo aspettare quello cha accadra’ nel congresso mondiale del Cio a Buenos Aires, nel settembre prossimo. Laddove si creasse uno spazio per Roma, per riproporre una candidatura per il 2024, cercheremo di capire se realisticamente potremo giocare le nostre carte. Se in quell’occasione, la citta’ designata per le Olimpiadi del 2020 fosse una europea, non ci sarebbero margini per noi per una candidatura per il 2024 e ce ne dovremmo fare una ragione”.