“Gli otto punti programmatici di Bersani non potranno mai arrivare in Parlamento (come programma di governo) senza una maggioranza precostituita, disponibile a sostenerli.

Il presidente della Repubblica, infatti, in ottemperanza di lettera e prassi costituzionale non potrà far giurare Bersani e il suo governo, lo ripetiamo, senza una maggioranza precostituita, al buio. Né avrebbe alcun senso che il neo presidente Bersani cercasse la sua maggioranza in Parlamento con chi ci sta”. Lo afferma Renato Brunetta, coordinatore dei dipartimenti del Pdl. “La cosa sarebbe in contrasto con la Costituzione. Sarebbe un vero e proprio, ridicolo, affondo, se non un golpe. Perché Bersani, che queste cose le sa benissimo, continua a ripetere e proporre una soluzione irrealizzabile?”, aggiunge. Brunetta critica anche nel merito il programma del segretario Pd: “Cercando di analizzare gli 8 punti programmatici di Bersani, a suo dire alla base del programma del nuovo governo, emerge una curiosa evidenza: non esiste un elenco univoco. Perché Bersani va snocciolando da una settimana argomenti via via diversi, con diverse accentuazioni. L’ultimo elenco in ordine di tempo lo pubblica L’Unità di oggi: ‘Europa (serve una correzione delle politiche UE: non solo rigore ma crescita); Misure urgenti per il lavoro e il fronte sociale; Riforma politica; Leggi contro la corruzione e la mafia; Conflitti di interesse; Green economy ed efficienza energetica; Diritti; Istruzione e ricerca’. A questo elenco curiosamente manca la riforma elettorale e la riforma dell’architettura istituzionale dello Stato. A Bersani non interessano più? Quale sarà la versione definitiva? Ah, saperlo”, conclude.

 

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