La Guardia di finanza di Salerno ha eseguito la confisca di beni immobili (fabbricati, appartamenti e terreni), complessi aziendali, autovetture e conti correnti riconducibili agli eredi di Cirillo Giuseppe per oltre 4 milioni di euro. La confisca e’ stata disposta dal tribunale, nell’ambito del procedimento di prevenzione antimafia instaurato a carico di Cirillo, emigrato in Calabria alla fine degli anni ’60, gia’ condannato per associazione mafiosa, che aveva creato una organizzazione a delinquere dedita alle estorsioni e al racket nel territorio di Sibari (CS).

 

 

Nel 1980 Giuseppe Cirillo fu destinatario da parte del tribunale di Cosenza della misura di prevenzione della sorveglianza speciale, con obbligo di soggiorno a Serra de’ Conti e nel 1984 di un primo decreto di confisca. Con tale misura non furono pero’ aggrediti tutti i beni da lui illecitamente accumulati. Il tribunale di Salerno ha disposto la confisca del patrimonio detenuto dai suoi eredi, poiche’ ritenuto frutto del reinvestimento e reimpiego delle provviste illecite accumulate dal defunto. Le indagini condotte dalle Fiamme Gialle, che si sono avvalse anche delle dichiarazioni convergenti di vari collaboratori di giustizia, hanno evidenziato la disponibilita’ in capo agli eredi di beni sproporzionati rispetto ai redditi dichiarati, per lo piu’ inesistenti. Accertamenti patrimoniali hanno evidenziato l’incapacita’ di un prestanome nella costituzione per il 95% di una societa’ holding operante nella distribuzione all’ingrosso di caffe’. Sono stati confiscati 6 tra appartamenti e locali, un appezzamento di terreno, il capitale sociale e patrimonio aziendale della C. and E. Holding S.r.l., un centro di estetica denominato “Nautilus” e un’autovettura. Inoltre, e’ stata disposta la confisca dei saldi giacenti su 42 rapporti di conto corrente il cui ammontare e’ in corso di quantificazione

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