Nove ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal gip di Pesaro, sono state notificate dai carabinieri in varie località italiane nell’ambito dell’operazione ‘Olimpia’ su una serie di furti di maxi yacht. Le indagini, condotte su scala internazionale con il supporto dello Scip-Interpol di Roma, hanno interessato diversi paesi: Croazia, Grecia, Turchia, Egitto, Siria, Libano e Montenegro.

L’operazione, condotta con la collaborazione di diversi Comandi provinciali, è scattata contemporaneamente dal Piemonte alla Campania. Attualmente sono in corso le ricerche di tre latitanti stranieri. Una ventina le persone indagate. – Il riciclaggio delle imbarcazioni extra lusso avrebbe fruttato circa 20.000.000 di euro. L’organizzazione, composta da una cinquantina di affiliati tra italiani, stranieri dell’est Europa e mediorientali, operava con grandi capacità tecniche e logistiche, oltre che economiche. Gli investigatori sono riusciti a scongiurare diversi furti di motor yacht, del valore di svariati milioni di euro, a Nettuno, Castellammare di Stabia, Fiumicino e Pisa. Quattro le imbarcazioni sequestrate, in Egitto, a Napoli e in Grecia. Una, rubata a Rimini e diretta in un porto della Grecia, è affondata a causa del maltempo nelle acque antistanti il porto turistico di Brindisi, causando la morte di uno dei componenti della banda. I militari hanno sequestrato un dispositivo elettronico ‘Jammer’, inibitore di frequenze elettromagnetiche, a sei antenne, un apparato che impedisce la localizzazione del natante, utilizzato dalla banda durante la navigazione. Sotto sequestri anche 15 pc; 21 telefoni cellulari e Thuraya satellitari; carte nautiche che riportavano rotte, luoghi di partenza e destinazioni verso porti esteri; materiali relativi a furti pregressi e documentazione predisposta per compiere altri furti, tra cui fascicoli fotografici di diverse imbarcazioni di lusso.

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