CASERTA – Nella Provincia di Caserta, il dramma dell’edilizia scolastica è particolarmente vissuto. La speciale classifica di monitoraggio di Legambiente ci colloca al 69° posto nel rapporto sullo stato dell’edilizia scolastica. Nonostante la Provincia quest’estate abbia stanziato tre milioni e mezzo di euro, i risultati ancora non si vedono. Strutture fatiscenti caratterizzano Terra di Lavoro. Mancanza di materiali, mancanza di aule, mancanza di suppellettili, termosifoni guasti, mura in pessime condizioni, pavimenti rottI, mancanza di maniglioni antipanico, scuole che non svolgono le prove di evacuazione: questi i problemi più frequenti.

In pieno inverno, il problema dei termosifoni è particolarmente sentito tra gli studenti. Gli impianti di riscaldamento non sono accesi o non riescono a riscaldare sufficientemente le aule. Il problema si è presentato alla sede staccata del Diaz, alll’ITC “Terra di Lavoro”, l’ISA di San Leucio e la succursale dell’ ITIS “G. Ferraris”, ma l’unico provvedimento preso per risolvere il problema è stato l’uscita anticipata. «Trovo assolutamente inammissibile» dichiara Miriam Marzaioli, dirigente provinciale dell’Unione degli Studenti di Caserta, «che la Provincia di Caserta non abbia ancora pianificato provvedimenti seri e rigorosi provvedimenti per risolvere il problema dell’edilizia scolastica. Pertanto, come sindacato studentesco, distribuiremo agli studenti questionari per carpire lo stato dell’edilizia, produrremo un documento statistico che presenteremo alla Provincia, per aprire un tavolo permanente per garantire la sicurezza nelle scuole.»

 

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