Martin Luther King, finalmente trova il posto che gli spetta, tra i grandi d’America, tra Abraham Lincoln, Franklin Delano Roosevelt e Thomas Jefferson. Il Congresso americano diede il via libera a un monumento in suo onore ben 15 anni fa. Ma solo da oggi, la figura simbolo della lotta per i diritti civili, verra’ celebrato nel luogo sacro della storia americana, in National Mall di Washington, la famosa spianata davanti alla Casa Bianca affollata dodici mesi l’anno da milioni di turisti di tutto il mondo. Stamattina, e’ stato infatti aperto al pubblico il Martin Luther King Jr National Memorial, una statua di granito chiaro, alta quasi 10 metri, del costo di 120 milioni di dollari, che raffigura il dottor King, pensoso, con le braccia conserte. Il monumento, ribattezzato ‘Pietra della speranza’, si stacca qualche metro davanti una sorta di altura, anche questa in pietra chiara, chiamata la ‘Montagna della Disperazione”. Al loro fianco, su tantissimi altri grossi massi sono state incise, diverse frasi del predicatore di Atlanta, ucciso a Memphis, nel 1968 quando aveva appena 39 anni. La cerimonia dell’ inaugurazione ufficiale avra’ luogo il prossimo 28 agosto, alla presenza di Barack Obama che terra’ un discorso molto atteso, si presume davanti a circa 200 mila persone. Ma il momento piu’ toccante verra’ con l’esibizione di Stevie Wonder, ma soprattutto di Aretha Franklin, un’icona della cultura nera, che giovanissima accompagno’ con la sua splendida voce le famose omelie del dottor King, quando le chiedeva di cantare uno dei suoi gospel preferiti: ‘Take my hand, Precious Lord’. ”Non vedo l’ora di vivere questa giornata – ha raccontato emozionata la cantante ormai anziana – sara’ un altro grande momento della storia americana”. Una giornata importante soprattutto per il primo presidente nero d’America, in crisi di consensi, esattamente 48 anni dopo il celebre ‘I have a dream speach’, il discorso che Mlk pronuncio’ sui gradini del Lincoln Memorial davanti a una enorme folla di almeno 250mila persone. Quel giorno segno’ un momento decisivo nella lotta contro la discriminazione razziale. E ora, domenica prossima, il movimento afro-americano torneranno su quel luogo, cancellando cosi’ la marcia dell’anno scorso, quando vissero come una sorta di oltraggio il raduno organizzato da Glenn Beck, la star tv ultraconservatrice di FoxNews. Ma anche questa che doveva essere una festa, all’insegna delle parole d’ordine ‘Democrazia, Giustizia, Speranza e Amore’, di recente e’ stata coinvolta in una polemica furibonda. A molti afro-americani non e’ andato giu’ che a scolpire la statua fosse uno scultore cinese e non un ‘fratello nero’, o quantomeno un americano. Invece, nel 2007, al termine di una gara aperta a tutti, ad aggiudicarsi il lavoro e’ stato l’artista Lei Yixin. Ma a irritare i neri non e’ solo il fatto che il monumento su Mlk sara’ praticamente ‘Made in China’. A molti non e’ andato giu’ il fatto che Lei, in passato abbia creato diverse statue in onore a Mao Tse Tung. Insomma, c’e’ chi ritiene insopportabile l’idea che lo stesso artista possa celebrare il paladino della non-violenza, dopo aver immortalato il padre della rivoluzione culturale. Infine, c’e’ chi ha avuto da ridire anche sulla statua stessa. Il dottor King, sostengono i critici, non ha mai assunto quella posa, e’ troppo imbronciato. Anche l’immagine del viso ricorda piu’ un uomo nato a Shangai che ad Atlanta. Ma ha chiuso la polemica uno dei figli di Mlk. ”Ho visto almeno 50 sculture di mio padre e posso dire che almeno 47 di queste non sono venute molto bene. Ma non e’ mai il caso di denigrare un artista. E poi credo che Lei Yixin abbia fatto un buon lavoro”.

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