POMPEI – A un anno dal crollo della Schola Armaturarum di Pompei, definito dal capo dello Stato Giorgio Napolitano ‘una vergogna per l`Italia’ , nonostante le molteplici iniziative di denuncia, non e’ stato avviato nessun piano straordinario di tutela e come era prevedibile, con le prime piogge d’autunno, sono arrivati ulteriori crolli ora da affrontare come ennesima emergenza”.

Lo afferma Oriella Savoldi, responsabile del dipartimento Ambiente e Territorio della Cgil nazionale. ”Le condizioni in cui versano i siti archeologici italiani e piu’ in generale il nostro patrimonio culturale e’ sconcertante – spiega – L’inerzia registrata, anche in presenza di fondi quand’anche inadeguati, non lascia attenuanti per coloro che avendone la responsabilita’ non si sono attivati, tanto da far intervenire ancora una volta, come un anno fa, i commissari dell’Unesco. E nonostante il pronunciamento della Corte dei Conti del 6 maggio scorso, sull’assenza di manutenzione dei siti archeologici”. “Il Governo – denuncia- mostra di essere inetto due volte: nell’accedere ai 100 milioni di fondi europei stanziati e nell’attivare le assunzione di 170 tecnici, mai arrivati a Pompei. Dietro roboanti proclami, il Governo ha tentato ancora una volta di nascondere l’assenza di politica per la cura e la salvaguardia del nostro invidiabile Patrimonio di Beni Culturali, a danno della stessa economia del Paese”.

 

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