È impietosa la fotografia del settore edilizio in provincia di Caserta, con solo 1500 aziende in regola su circa diecimila. Oltre 8000 riescono a sfuggire a qualsiasi controllo e fanno ricorso al lavoro nero. molte volte anche sottopagato. Il sindacato di categoria dei lavoratori edili mercoledì 10 ottobre celebrerà il suo congresso provinciale al Teatro della Legalità di Casal di Principe nella cittadina che una volta era la roccaforte della camorra casalese che gestiva in quasi totale monopolio l’attività edile pubblica e privata nel Casertano e in molte altre zone d’Italia. “A far rallentare il settore edile – spiega il segretario della Fillea-Cgil di Caserta Vincenzo Maio – è soprattutto la mancanza di opere pubbliche di rilevante importanza; le ultime risalgono ormai a oltre 20 anni fa”.
L’unica attualmente cantierizzata, il Policlinico Universitario di Caserta, infrastruttura in corso di realizzazione da circa 160 milioni di euro, è ferma da oltre un anno e gli operai avanzano sei mensilità perché l’azienda costruttrice, Condotte Spa, è in amministrazione straordinaria dopo essere andata vicino al fallimento. “La Vertenza Cave, la vicenda Policinico – prosegue Maio – ma anche le difficoltà dell’Interporto Sud-Europa, la riqualificazione urbana e quella del litorale Domitio, la viabilità, le zone interne con la messa in sicurezza del territorio, l’edilizia pubblica residenziale, sanitaria, scolastica, sono tanti i filoni di intervento che necessitano di risorse e di attenzione».
Risorse che però arrivano con il contagocce, se si pensa che delle oltre 90 scuole superiori, la maggior parte necessità di lavori per ottenere la completa agibilità e sicurezza. “Eppure proprio la riqualificazione del litorale domizio – aggiunge il sindacalista – rappresenta un timido raggio di luce, così come i lavori della ferrovia Napoli-Bari, che interesserà i comuni di Cancello e Maddaloni”. Preoccupante, fa notare Maio, il dato delle aziende edili regolari, ovvero iscritte alla Cassa Edile, dunque in regola con i pagamenti fiscali e previdenziali. «Nel 2017 – continua – su 13.550 aziende complessivamente iscritte alla sezione costruzioni della Camera di commercio di Caserta, erano circa 12.000 quelle ufficialmente attive; di queste la Cassa Edile di Caserta ne registrava poco più di 2.000 al 30 settembre 2017, mentre al 31 marzo di quest’anno siamo arrivati a 1495. Circa 8.000 aziende che sfuggono a qualsiasi regolarità. Basterebbe un solo lavoratore per azienda e avremmo già 8.000 lavoratori in nero. Sul piano economico-finanziario le cose stanno ancora peggio. Solo nell’ultimo anno si registrano circa 800.000 ore di lavoro in meno con relativi 4,0 milioni di euro di salario perso”.
“La Prefettura – afferma – è l’anello debole di questo territorio. In due anni di presenza di questa segreteria, si è avuto l’impressione che fosse più semplice essere ricevuti dal Capo del Governo o dello Stato che dall’usciere della Prefettura di Caserta. Procedure farraginose e burocratiche, impegni assunti e mai rispettati”.

 

 

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