Una donna massacrata di botte da un amico conosciuto su internet e un caso di stalking rivelatosi un omicidio, dopo alcuni giorni, grazie a un’autopsia, ripropongono a Milano l’allarme per la violenza sulle donne. Stamani tra le 8.30 e le 9.00 una donna di 53 anni, Agata P., e’ stata raggiunta sul posto di lavoro dall’ex compagno, che aveva gia’ denunciato in precedenza, e massacrata di botte prima che potesse essere soccorsa da una collega.

Le sue condizioni, inizialmente ritenute gravi per un trauma cranico, sono poi migliorate e ora si trova ricoverata in ospedale ma fuori pericolo. Secondo la ricostruzione della polizia, che indaga sull’ episodio, l’uomo l’ha aggredita nell’atrio, poco dopo il suo arrivo al lavoro, e l’ha selvaggiamente colpita a pugni e calci fino a quando lei non e’ riuscita a trascinarsi in un seminterrato che funge da area benessere per i dipendenti del centro, uno spazio polifunzionale del Consiglio di Zona 6, che si trova in via Savona 99. Prima di essere trasportata all’ ospedale la dipendente comunale e’ riuscita a sussurrare il nome dell’uomo che l’ha aggredita, con cui un anno fa, dopo una conoscenza su un social network, aveva avuto una breve relazione prima di cacciarlo di casa dopo averlo denunciato per lesioni e minacce nel settembre del 2011. Ora l’uomo, un 38enne originario della Sicilia come lei, con qualche precedente penale e senza una dimora stabile, e’ ricercato dalla polizia. E’ di stamani anche una notizia che riapre le indagini sul caso della morte di una donna aggredita per strada dall’ex compagno il 13 febbraio scorso a San Giuliano Milanese. L’autopsia effettuata sul corpo della vittima, infatti, ha evidenziato i segni di un ferimento mortale, forse effettuato con uno stiletto o uno spillone dritto al cuore. Una ferita di cui sulle prime non si era accorto nessuno. Antonia Bianco, di 43 anni, era stata avvicinata per strada dall’ex compagno, padre di suo figlio e gia’ piu’ volte denunciato per stalking e lesioni. I due si erano dati un appuntamento, quel giorno, nel corso del quale la donna si era accasciata a terra e dopo essere stata soccorsa era deceduta. La prima ipotesi era che si fosse sentita male per la concitazione dell’incontro, e per l’aggressivita’ del compagno, invece l’esame autoptico ha fatto emergere la verita’. Ora l’uomo e’ accusato di omicidio volontario. L’ennesimo caso di persecuzione violenta a una donna che, nonostante le denunce, e’ finito in modo fatale.

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