Erika De Nardo, condannata a dieci anni per l’omicidio della madre e del fratellino, avvenuto a Novi Ligure nel febbraio del 2001 ha lasciato, da donna libera, la comunita’ Exodus di Lonato, nel bresciano. La ragazza andra’ in una stazione dei carabinieri in cui le sara’ notificato il decreto di fine pena. “La libertà legale, però, è una cosa diversa da quella interiore – spiega il responsabile della comunità Exodus di Lonato, Giovanni Mazzi, nipote di don Antonio – e per questo il percorso è ancora lungo”.

La ragazzina sedicenne che con il fidanzato di allora, Omar Favaro, anch’egli ora libero, aveva ucciso con 96 coltellate nella loro villetta la madre, Giusy Cassini, 42 anni e il fratellino Gianluca, di solo undici anni, adesso è una giovane donna di 27 anni che si è laureata a pieni voti in Filosofia. Attraverso don Antonio Mazzi, fondatore di Exodus, fa sapere di non voler parlare con la stampa, una volta fuori: “Caro don Mazzi, come tu sai – scrive Erika nella lettera affidata al sacerdote – ho deciso di lavorare con te per un certo periodo perché sono contenta di continuare a maturare e ad aiutare gli altri. Continuerò il mio percorso comunitario e ti prego di dire alla stampa di non contattare né me, né la mia famiglia che merita un po’ di serenità”. Per la ragazza di Novi Ligure si apre un percorso che, per sua volontà, si svolgerà nel volontariato, “forse anche all’estero”, ha spiegato don Mazzi, ma sempre nell’ambito del progetto Exodus. Sarà una decisione sua e di suo padre trascorrere insieme e dove il Natale. Difficilmente nella villetta che fu scenario del massacro.

 

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