Amanda Knox, la studentessa americana assolta nell’ottobre scorso dall’accusa di aver ucciso Meredith Kercher, ha fatto ricorso alla corte d’appello di Perugia contro la sentenza di condanna per calunnia nei confronti di Patrick Lumumba. Il proprietario del bar in cui la giovane lavorava saltuariamente era stato infatti da lei chiamato in causa ingiustamente durante le indagini per la morte della giovane britannica.

E’ quanto scrive il britannico Guardian L’appello e’ stato depositato pressi il tribunale lunedi’ mattina, dagli avvocati italiani della Knox. L’accusa per calunnia era nata dalle dichiarazioni della Knox, durante un lungo interrogatorio degli inquirenti nel 2007. La Knox, che oggi ha 24 anni, disse successivamente che durante l’interrogatorio era stata pressata perche’ accusasse Lumumba. Arrestato per l’omicidio della ragazza, quest’ultimo rimase in carcere per due settimane prima di essere scagionato; e successivamente denuncio’ la Knox per calunnia. Amanda Knox ha trascorso quattro anni in carcere a Perugia, per la condanna in primo grado a 26 per l’omicidio della sua compagna di stanza. Ma tanto lei, che il suo fidanzato di allora, Raffaele Sollecito, a ottobre, sono stati assolti dalla Corte d’assise d’appello di Perugia; una sentenza che di fatto ha lasciato l’ivoriano, Rudy Guede, come unico condannato per l’omicidio della ragazza. Dallo scorso autunno, Amanda e’ tornata a vivere a Seattle.

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