Tensione nel sud dello Yemen, alla vigilia delle elezioni presidenziali previste per domani. Nella citta’ di Aden, la seconda del Paese, sono avvenuti scontri tra le forze di sicurezza e le milizie separatiste, che hanno inviatato a boicottare il voto. I combattimenti si sono concentrati nella periferia di Mansoura, roccaforte dei ribelli. Intanto una bomba e’ esplosa in un seggio elettorale; subito dopo si e’ udita una sparatoria.

“L’esplosione ha provocato un grosso buco nel muro dell’edificio e ha fracassato i vetri delle case adiacienti”, ha riferito una fonte ufficiale. Gia’ ieri sera dozzine di blindati dell’esercito erano giunti ad Aden; per prevenire nuovi disordini, inoltre, fonti della sicurezza hanno fatto sapere che la polizia sta effettuando una serie di arresti contro “estremisti armati” del Movimento Meridionale, il cartello di partiti e movimenti che chiedono autonomia dal governo centrale di Sanaa. “Sono elementi che stanno cercando di alimentare un clima di paura tra i cittadini spargendo la voce che domani, giorno delle elezioni, vi saranno atti di violenza”, ha spiegato una fonte ufficiale. Un attivista del Movimento Meridionale ha riferito che 19 suoi compagni sono stati arrestati ieri sera in un checkpoint nella parte settentrionale di Aden mentre cercavano di dirigersi verso Piazza dei Martiri. Domani gli yemeniti saranno chiamati a scegliere il successore del presidente, Ali Abdullah Saleh, bersaglio di anno di proteste. L’unico candidato alle elezioni e’ il suo ex numero due, Abdrabuh Mansur Hadi; circostanza che ha spinto molti attivisti a parlare di elezioni-ratifica e anti-democratiche.

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