Si e’ impossessato di collanine, braccialetti e anelli che i detenuti consegnavano al momento dell’ingresso in carcere, sostituendoli con oggetti falsi o di poco valore. Le denunce da parte di alcuni reclusi diedero avvio a una indagine che, anche con l’ausilio di una telecamera nascosta, ha smascherato l’autore dei furti, un agente penitenziario in servizio nel carcere napoletano di Secondogliano. Enrico D., di 45 anni, ha patteggiato davanti al gip Giuliana taglialatela, 2 anni con sospensione della pena per peculato, falso e distruzione della documentazione relativa agli oggetti affidati in custodia nel penitenziario.

I casi accertati dagli magistrati della procura di Napoli sono 23. Il legale di alcuni detenuti indicati come parte offesa, l’avvocato Maria Laura Masi, ha annunciato l’avvio per conto dei derubati di una class action nei confronti del ministero della Giustzia. Al momento dell’arresto, lo scorso anno, nelle tasche dei pantaloni dell’agente di custodia vennero trovate due collanine, un braccialetto e una medaglia mentre nella sua auto e nella sua abitazione furono rinvenuti 600 euro in contanti e i documenti relativi agli oggetti. L’uomo, che era in servizio presso l’ufficio casellario, confesso’ di essersi appropriato dei preziosi sostenendo di averli rivenduti di volta in volta a un orefice di Aversa, in provincia di Caserta. Al processo ha espresso la volonta’ di risarcire il danno offrendo la somma di 1500 euro.

 

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