Era gia’ stato arrestato a Napoli, dove si trova tuttora detenuto, uno degli imprenditori, Giovanni Faggiano, 52 anni, di Brindisi, coinvolto nell’ inchiesta della Procura di Catanzaro sull’evasione fraudolenta di imposte che ha portato stamane ad un sequestro di beni per 90 milioni di euro.

Faggiano e’ accusato di corruzione nell’ambito di una inchiesta della Procura partenopea sulla gestione di alcuni impianti di rifiuti. Il provvedimento di sequestro di beni emesso dal Gip di Catanzaro, Abigail Mellace, nei confronti di Faggiano e’ stato notificato all’imprenditore nel carcere di Napoli Nell’inchiesta, condotta dalla guardia di finanza di Catanzaro, e’ emerso che il gruppo imprenditoriale che faceva capo a Stefano Gavioli, Loris Zerbin e Giovanni Faggiano aveva interessi nella gestione dei rifiuti anche a Napoli ed in molte altre citta’ italiane. Da quanto emerge dall’inchiesta anche in altre citta’ era stato attuato il sistema della costituzione di nuove societa’ per evadere il pagamento delle imposte. Il sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro, Carlo Villani, ha avuto, nel corso dell’inchiesta, un intenso scambio informativo con la Procura di Napoli.

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