L’ex magistrato, ora sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, ed il consulente informatico Gioacchino Genchi sono stati rinviati a giudizio dal gip di Roma Barbara Callari per concorso in abuso d’ufficio. Il processo e’ fissato per il 17 aprile prossimo davanti ai giudici della seconda sezione penale del tribunale.

L’ex pm De Magistris ed il consulente informatico Genchi dovranno rispondere dell’accusa di aver acquisito illegittimamente, nell’ambito dell’inchiesta denominata ‘Why not’, i tabulati telefonici di alcuni parlamentari senza aver chiesto preventivamente l’autorizzazione alle Camere di appartenenza. Tra le parti offese figurano, tra gli altri, Clemente Mastella, Francesco Rutelli e Romano Prodi. I fatti risalgono al periodo in cui De Magistris era pm a Catanzaro. ”Il gip ha ritenuto solido l’impianto accusatorio ed idoneo ad essere portato in giudizio. Credo che il rinvio a giudizio rappresenti un primo, seppur parziale e ancora sottoposto al vaglio del tribunale, risarcimento quantomeno morale per Clemente Mastella”. Cosi’ l’avvocato Nicola Madia, legale di parte civile per conto dell’ex Guardasigilli, commenta la decisione del gip di Roma Barbara Callari, su richiesta del procuratore aggiunto Alberto Caperna, di mandare sotto processo Luigi De Magistris e Gioacchino Genchi. Nel corso del procedimento, l’ex magistrato si e’ difeso sostenendo di aver avuto massima fiducia in Genchi e di avergli affidato ”un lavoro importante e complesso che un professionista come lui avrebbe potuto affrontare e di non sapere per quale motivo e con quale metodologia l’allora suo consulente individuo’ quelle utenze riconducibili a parlamentari, molte delle quali, peraltro, non avevano nulla a che vedere con l’indagine ‘Why not”’. Genchi, a sua volta, ha respinto l’accusa di aver violato la legge, precisando di aver svolto gli accertamenti secondo determinati e precisi input datigli dall’ex pm, senza sapere che quelle utenze telefoniche su cui stava indagando portassero direttamente ad alcuni esponenti politici.

 

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