
di Francesco Pietrantonio*
Due anni fa decisi di lasciare il Comune di Orta di Atella dopo 55 anni e trasferirmi a vivere a Gaeta ove attualmente risiedo felicemente. In conseguenza di ciò e visto che i resti mortali di mia madre sono depositati in un loculo ad Orta ed essendo mia intenzione di stare insieme a lei, quando lascerò questo mondo, decisi di acquistare un loculo nel Cimitero di Gaeta. Devo premettere che il Comune di Gaeta rilascia concessione per i loculi sono per utilizzo immediato e non per futuro utilizzo, per evitare speculazioni, per cui all’atto del rilascio della concessione il loculo deve essere occupato dai resti mortali per i quali si richiede entro 30 giorni pena decadenza della concessione stessa. In data 14 maggio 2025 presento istanza, corredata dalla dimostrazione dell’effettuato pagamento per tale servizio, al Comune di Gaeta che in data 16 maggio 2025 mi rilascia decreto di concessione del loculo ed autorizzazione alla tumulazione dei resti mortali di mia madre nel medesimo. In data 22 maggio presento al protocollo del Comune di Orta di Atella, che viene protocollata col n. 12086 richiesta e rilascio di autorizzazione per il trasporto dei resti mortali, di mia madre, nel cimitero del Comune di Gaeta.
Conoscendo l’alacrità lavorativa dei funzionari di detto comune ed avendo sulle spalle la mannaia dei trenta giorni che mi imponeva Gaeta per tale trasporto mi preoccupai di chiamare il Sindaco, del quale mi onoro di essere amico intimo di famiglia, perché sollecitasse il rilascio del documento al più presto cosa che dallo stesso mi fu assicurata. Però, sempre per le mie conoscenze ortesi chiamai gli amici Giovanni Lucariello e Nicola Iovinella, quest’ultimo pensionato da poco del Comune ortese e proprio addetto a questo servizio, perché mi seguissero la pratica sollecitando un pronto rilascio. Dopo pochi giorni mi viene detto dagli amici che il funzionario ortese ha bisogno di tempo, come da lui riferito, perché deve prendere informazioni se io sia l’unico erede e se mia madre sia morte per qualche malattia infettiva. Dico all’amico che riferisse al funzionario che basta leggere (e sono sicuro che lo sappia) la mia richiesta nella quale ho sottoscritto di essere l’unico erede in quanto figlio unico di madre vedova per quanto riguardo il motivo della morte di mia madre poteva vedere nel suo stesso ufficio il certificato rilasciato all’atto della sua morte dal medico curante dell’epoca.
In data 11 giugno mi chiama Nicola Iovinella dicendomi che è stato contattato da un certo Giulio, impiegato dell’ufficio di cui in questione, che gli ha detto di riferirmi che il certificato di autorizzazione è pronto e che si poteva procedere al trasporto dei resti fissando per l’operazione il giorno venerdì 13 giugno. Avviso subito le pompe funebri di Gaeta e il sig. Luciano mi assicura che in tale giorno alle ore 10 sarà al Comune di Orta per ritirare l’autorizzazione per poi passare per il Cimitero e completare l’operazione. Sempre per la buona conoscenza delle cose ortesi, per maggiore sicurezza, chiedo all’amico Iovinella di farsi trovare al Comune, in tale giorno e ora, per essere, eventualmente, di aiuto al responsabile delle pompe funebri. Il 13 giugno alle ore 9,50 mi chiama Iovinella riferendomi di essere stato chiamato da Giulio che gli ha riferito che l’autorizzazione non poteva essere rilasciata per quel giorno perché il responsabile dell’Ufficio doveva ancora fare altri passaggi che evidentemente aveva dimenticato di fare prima.
Alle 10 arriva il responsabile delle pompe funebri e gli viene riferita la medesima cosa. Questi mi chiama mi riferisce il tutto aggiungendo che in 30 anni che fa questo lavoro, questa barzelletta, non gli era mai capitata ma che comunque io gli dovevo pagare comunque il servizio che lui, in un certo modo, aveva espletato. E mi sembra giusta la sua richiesta. Chiamo il Sindaco gli riferisco la barzelletta e mi assicura che s’interesserà di cosa sia successo. Il 16 giugno mi chiama il Comune di Gaeta per sapere se il trasporto è stato effettuato; gli racconto la barzelletta e scoppiano tutti i presenti a ridere, nel frattempo chiedo di darmi qualche giorno di proroga per adempiere a tutto. A tutt’oggi non ho avuto alcuna comunicazione dal Comune di Orta di Atella che devo fare? E mai possibile che devo rivolgermi ad un magistrato per ottenere un servizio che è un mio diritto? Penso che il Comune di Orta abbia già abbastanza problemi per mettergliene un altro però…
Concludo nel dire che sono rammaricato e deluso, dopo aver dato tanto ad Orta sia come assessore dal 1977 al 1982 che come cittadino e chi mi conosce sa il bene che ciò che ho dato a questo paese ed ai suoi cittadini, e non so cosa fare oltre che pagare le pompe funebri per un servizio fatto ma non usufruito, e certamente non per mia colpa, e oltre ad aver pagato i Comuni di Gaeta ed Orta per un servizio che, in effetti non ho avuto.
*Francesco Pietrantonio
(Già Ispettore del Lavoro)