La rettrice dell’Università La Sapienza di Roma Antonella Polimeni esprime “sconcerto” per quanto dichiarato sui social media dalla professoressa Donatella Di Cesare in merito alla scomparsa di Barbara Balzerani. A nome di tutta la Comunità accademica, Polimeni ricorda “l’altissimo tributo di sangue pagato dall’Università Sapienza nella stagione del terrorismo, conferma la ferma condanna di ogni forma di violenza e prende le distanze da qualsiasi dichiarazione di condivisione o vicinanza a idee, fatti e persone che non rispettano o hanno rispettato le leggi della Repubblica e i principi democratici espressi dalla Costituzione”. “In cattedra alla Sapienza e molto spesso ospite dei salotti tivù di La7. Un inaccettabile insulto alle vittime del terrorismo rosso”. Lo scrive sui social il vicepremier, Matteo Salvini, pubblicando un’immagine e ripostando la notizia de la Repubblica sulla quale è scritto: “Vergogna. La prof Donatella Di Cesare celebra la brigatista morta” Barbara Balzerani. Accanto Salvini pubblica il post di De Cesare che scrive: “La tua rivoluzione è stata anche la mia. Le vie diverse non cancellano le idee. Con malinconia un addio alla compagna Luna”. Non tarda la risposta del Di Cesare. “Sono stupita e sconcertata per la tempesta che si è sollevata. Leggo dichiarazioni di ministri che mi stigmatizzano con parole molto pesanti. Sono sempre stata lontana da ogni forma di violenza. Lo testimoniano la mia vita, i miei scritti, il mio insegnamento. Ho ricordato la morte di Barbara Balzerani da cui sono sempre stata distante. In quel contesto ho accennato a quella trasformazione radicale a cui la mia generazione aspirava. Alcuni hanno scelto la lotta armata; io ho preso la strada del femminismo. Ho sperimentato la violenza di quegli anni in prima persona, quella di molti fascisti”. Così la docente Donatella Di Cesare. “Si parla troppo poco di quel periodo mentre si dovrebbe aprire un confronto”. La professoressa si è poi detta “dispiaciuta” per il fatto che “ci siano attacchi pretestuosi anche da parte di esponenti del governo contro di me, che non so come interpretare” “La professoressa Donatella Di Cesare non resti un secondo in più in cattedra all’Università. Chi elogia la memoria di una terrorista mai pentita delle brigate rosse, non può pensare di poter continuare a esercitare il ruolo di docente e di formatore come se niente fosse. Non bastano le semplici scuse. Siamo stanchi di queste continue esternazioni da parte di docenti ideologizzati, purtroppo sempre più frequenti. Solidarietà alle vittime delle brigate rosse e ai loro parenti, qualcuno dovrebbe prima chiedere scusa e poi dimettersi dall’incarico”. Così il deputato della Lega Rossano Sasso, capogruppo in commissione Istruzione.

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