“Prosegue senza sosta la rivoluzione fiscale del governo, mirata a costruire un sistema più equo e giusto a vantaggio di cittadini e imprese”. È quanto dichiara in una nota il viceministro dell’Economia e delle Finanze Maurizio Leo, al termine del Cdm, che ha dato l’ok preliminare al decreto sulle sanzioni tributarie. “Con il nono decreto attuativo della delega fiscale, si interviene sulle sanzioni tributarie, sia amministrative che penali”, spiega: per quanto riguarda le sanzioni amministrative “verranno ridotte da un quinto a un terzo, avvicinandole ai parametri europei e introducendo un principio di maggiore proporzionalità”. “Per le sanzioni penali, verranno adeguate le norme relative alla non punibilità agli indirizzi emersi dalla giurisprudenza – dice il viceministro sul nuovo dlgs fiscale -, aiutando chi non può pagare per cause di forza maggiore, chi decide comunque di mettersi in regola, anche attraverso la rateizzazione, pagando l’intera imposta, le sanzioni (ridotte) e gli interessi”. “Verranno invece colpiti i comportamenti fraudolenti, simulatori ed omissivi a danno del fisco”, assicura: “Lo Stato infatti deve venire incontro ai contribuenti onesti, ma non può e non deve abbassare la guardia nei confronti di coloro che fanno i furbi”. Con la riduzione delle sanzioni amministrative tributarie introdotta dal decreto legislativo approvato oggi dal cdm, le sanzioni non andranno oltre il 120%. Lo si evince da una bozza del provvedimento. Ad esempio, in caso di omessa presentazione della dichiarazione dei redditi e dell’Irap oppure nel caso di omessa presentazione della dichiarazione del sostituto d’imposta, la sanzione, attualmente dal 120 al 240% dell’ammontare, passa al “120%”. Se si dichiara meno dell’accertato o del dovuto, la sanzione, ora dal 90% al 180%, passa al 70%: ma viene aumentata (anziché della metà, “dalla metà al doppio”) con comportamento fraudolento.

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